Uno dei termini maggiormente equivocabili e quindi ampiamente abusato, nella modernità informatica, è Cloud. Treccani lo definisce quale neologismo della lingua italiana, rappresentante “l'insieme delle risorse hardware o software presente in server remoti e distribuito in rete, contenente i dati e i programmi di un utente”. Quando noleggiamo una frazione di server o persino un insieme di risorse più vasto e articolato, e lo adoperiamo a distanza senza alcun accesso fisico all’hardware, allora stiamo sicuramente operando in cloud.
Questa guida è dedicata alla creazione e gestione di macchine virtuali all’interno di una infrastruttura Cloud. A tale scopo, faremo riferimento ad una serie di servizi offerti da Aruba, tra i principali provider di servizi IT in Italia e
nel mondo. Più nello specifico, inizieremo con una panoramica dei servizi Aruba che fanno al caso nostro, per arrivare poi ad imparare come attivare e gestire una macchina virtuale in Cloud. Infine, forniremo alcune utili nozioni relative alla configurazione di stack LAMP (Linux, Apache, MySQL, PHP) e LEMP (Linux, nginx, MySQL, PHP) su tali macchine virtuali in Cloud.
I vantaggi del Cloud
Perché dovremmo preferire risorse remote rispetto a soluzioni locali come quelle che hanno dominato la scena sino al recente passato? Queste ultime garantiscono, almeno sulla carta, un maggior livello di autonomia. Tuttavia, se non raggiungiamo un’economia di scala che giustifichi i costi di gestione di quanto viaggia a corredo di un qualsiasi server (continuità elettrica, controllo ambientale, refrigerazione, sicurezza, backup, ulteriori risorse umane) ha senso demandare la soluzione di tutte queste criticità adottando un servizio che consenta di concentrare le energie su ciò che è per noi è più importante. Lo stesso vale nel caso in cui sia per noi necessario mutare spesso la dimensione della potenza di calcolo – ad esempio per rispondere a picchi di utilizzo come a periodi di attività meno intensa – o anche ridimensionare la capacità di immagazzinamento dati. In tutti questi casi le soluzioni Cloud risultano essere l’opzione più adatta.
Servizi server in Cloud di Aruba
Escludendo Jelastic Cloud (a cui è dedicata un’
apposita guida su HTML.it), esistono due ulteriori tipologie di servizio Cloud di Aruba. La prima, chiamata Cloud Server Pro, consente di modulare più in dettaglio l’istanza che andremo a creare, definendola puntualmente secondo le nostre aspettative. La seconda (e più economica) Cloud Server Smart è proposta in vendita solo in “tagli” prestabiliti.
Cloud Server Pro può essere utilizzata per progetti anche molto complessi, che prevedano ridondanza e scalabilità nonché la possibilità di interconnettere diverse istanze mediante LAN virtuali private, template personalizzati, traffico dati illimitato e più IP statici modificabili.
Cloud Server Smart è invece indicata per tutte quelle soluzioni che possono trarre vantaggio da uno storage più veloce di tipo SSD.
Per creare un server appartenente a una di queste tipologie, occorre innanzitutto effettuare il login sulla piattaforma Aruba. Se non si è registrati, occorre ovviamente farlo, in modo da ottenere le credenziali di accesso, della forma ARU-xxxxx. A questo punto, dopo aver
selezionato il tab CLOUD, potremo caricare ulteriore credito da utilizzare poi per l’acquisto dei servizi necessari.
Il costo dei vari servizi viene calcolato in base a vari parametri, tutti chiaramente riassunti nella nota esplicativa disponibile sul sito di Aruba.
Una volta aggiunto il credito necessario, potremo procedere alla creazione del server all’interno del pannello di controllo, raggiungibile mediante questo link. Atterrati sulla pagina, potremo scegliere fra le varie opzioni disponibili, che approfondiremo nel seguito di questa guida.