Dopo aver visto come scegliere e configurare il proprio template, il processo di creazione dei video con Adobe Spark prosegue con due concetti fondamentali: la comprensione del funzionamento della timeline e le metodologie per il caricamento di elementi multimediali esterni. Si tratta di opzioni indipendenti dal tipo di template prescelto: sia che si utilizzi uno dei modelli già disponibili sul servizio, o si decida di partire da zero, le istruzioni rimangono le medesime.
Per questa lezione si è fatto ricorso ad Adobe Spark nella sua versione a pagamento, ma gran parte dei passi illustrati sono presenti anche nell'edizione gratuita del software web-based. Di seguito, tutte le informazioni utili.
Comprensione della timeline
Chiunque dispone di una certa familiarità con gli editor video, avrà di certo ben noto il concetto della timeline. Si tratta, infatti, dell'area in cui si gestiscono le singole clip da inserire nel proprio filmato, regolandone l'ordine cronologico, le modalità di transizione e riproduzione, nonché molto altro ancora. Spark, poiché strumento dedicato alla creazione immediata di filmati anche da parte di neofiti, vede una timeline del tutto semplificata, così come riportato in Figura 1.
Così come facile intuire, anziché esservi una timeline continua, vi è una suddivisione in singole clip, chiamate Diapositive dal software web-based. Questo significa che risulterà molto semplice ordinare le proprie clip dal punto di vista cronologico ma, allo stesso tempo, non sarà possibile approfittare di altre funzioni tipiche delle soluzioni più professionali, come ad esempio timeline multiple per la sovrapposizione delle porzioni degli spezzoni.
Aggiungere una clip è molto semplice: è sufficiente premere l'apposito pulsante "+” e quest'ultima verrà automaticamente generata all'interno nella timeline. Per rimuoverla, invece, è sufficiente cliccare sui tre punti nella miniatura della diapositiva stessa e, dal menu contestuale, scegliere l'opzione di eliminazione. Si noterà, come evidenziato in Figura 2, come all'aggiunta di una diapositiva corrisponde anche automaticamente l'apertura del menu per la gestione degli elementi multimediali, come video, foto, icone e testi.
Contestualmente all'aggiunta delle diapositive, si consiglia anche di testare template diversi dalla colonna di destra di Spark, poiché ognuno di questi offre differenti effetti di transizione tra una clip e l'altra. Un esempio è mostrato in Figura 3.
Caricamento elementi multimediali
Inserita la propria diapositiva, oppure clip, è possibile procedere al caricamento dei file multimediali. Anche in questo caso, Spark di Adobe aiuta l'utente con delle funzionalità molto semplici e immediate, di facilissima comprensione.
La prima necessità, trattandosi della creazione di un filmato, potrebbe essere quella di includere uno spezzone video esterno. Per farlo, è sufficiente selezionare l'omonima opzione Video nell'anteprima della diapositiva stessa e, all'apertura dell'interfaccia di comunicazione, scegliere il file presente sul proprio computer, così come evidenziato in Figura 4. Risultano compatibili gran parte dei formati oggi più diffusi, come l'MP4.
Scelto il file, apparirà a schermo un comodo editor, che permetterà di tagliare il filmato se necessario, ad esempio ricavandone solo un piccolo spezzone, come mostrato in Figura 5. Impostato il filmato e premuto il tasto Salva, il video verrà convertito per l'inserimento nella timeline: questa operazione potrebbe richiedere l'attesa di qualche minuto.
Discorso del tutto analogo per le fotografie, che possono rappresentare un utile elemento di stacco tra una clip e l'altra. Dopo aver aggiunto una nuova dispositiva, sarà sufficiente selezionare l'opzione Foto dall'anteprima della clip, come illustrato in Figura 6.
Così come già visto per grafica statica e pagine web, anche in questo caso Spark mette a disposizione le più svariate opzioni. Si può ricorrere a una foto presente sul proprio computer, sfogliare un elenco di immagini CC0 e prive di royalties integrate dagli archivi di Pixabay e Unsplash, nonché ricorrere ad Adobe Stock, ai file salvati sulla Creative Cloud, a Lightroom, Dropbox, Google Foto e Google Drive. Una volta trovata l'immagine ideale, questa verrà inserita nella diapositiva selezionata, così come evidenziato in Figura 7.