Barra braille
Si è già accennato
al fatto che, a partire da circa dieci anni fa, i disabili della vista
hanno progressivamente utilizzato i computer per leggere e scrivere, informarsi,
comunicare. Oggi tale strumento è diventato per molti di loro
indispensabile
per il lavoro e nella vita di tutti i giorni. Prima di allora i ciechi
possedevano un solo mezzo di comunicazione: il linguaggio braille, un sistema
di scrittura basato su simboli puntiformi in rilievo: inventore
di tale sistema fu il francese non vedente Louis Braille (1809-52) da cui
l'alfabeto ha preso nome. [A sinistra, nell'immagine animata è riprodotto
l'alfabeto braille: tale linguaggio è costituito da punti e ne prevede
sei affiancati che costituiscono una cella: ciascuna lettera alfabetica
(o numero) è simbolizzata dalle diverse combinazioni di questi sei
punti disposti in sequenze differenti tra loro.]
Identico
linguaggio viene usato anche per la scrittura musicale, molto diffusa
tra i non vedenti che tra l'altro, affinando molto la sensibilità
uditiva, hanno attitudini particolarmente spiccate per la musica. Lettere,
numeri, musica vengono decifrati dai non vedenti sfiorando con i polpastrelli
le combinazioni di punti in rilievo.
La barra braille(o display braille), strumento informatico essenziale per molti ciechi, sollevando
e abbassando sequenze di punti corrispondenti alle combinazioni puntiformi,
fornisce alla persona non vedente una linea scritta in braille attraverso
cui è possibile la lettura tattile di ciò che un computer
trasmette e che via via appare sul monitor. Le più diffuse barre
braille hanno 40 celle, come generalmente hanno i libri stampati in braille
su carta.
Stampanti braille
Vi
sono stampanti braille appositamente create per riprodurre in rilievo,
su carta, testi in formato ASCII **:
collegate al computer, funzionano all'incirca come le normali stampanti,
anche se presentano qualche problema particolare legato soprattutto alla
velocità di esecuzione poiché devono trascodificare il testo
prima di predisporlo per la stampa braille a sei punti.
Softwares utilizzati dai non vedenti
Oltre
a quelli cui si è già fatto cenno nell'introduzione
a queste pagine, i non vedenti utilizzano diversi software, alcuni dei
quali del tutto specifici, come per esempio Webspeak, un browser con sintetizzatore
vocale incorporato, oppure Productivity Works, un altro browser che legge
le pagine web tramite la scheda audio installata nel computer. The Duxbury
Braille translation è invece un software in grado di trasformare
in braille qualsiasi testo che può essere stampato in rilievo dall'apposito
hardware (nell'immagine sopra riportata è possibile osservare una
schermata di quest'ultimo programma). Alcuni tra i software maggiormente
utilizzati sono elencati in una nota a parte.
Hardware e software di sintesi vocale
Molti non vedenti adottano,
anziché la barra braille, apparecchiature o software che, campionati
opportunamente, demandano la lettura a voce alta dei testi
che
appaiono sul monitor di un computer agli screen
reader (lettori di schermo) o sintetizzatori vocali. Tutti i
comandi vengono dati con apposite combinazioni
dei simboli presenti su una comune tastiera. Il computer in questo
caso dev'essere corredato di scheda audio, di diffusori acustici, ecc.
come qualsiasi altro computer multimediale. In alcuni casi il sintetizzatore
vocale può essere un componente hardware collegato al computer,
di dimensioni e apparenza simili a quelle di un modem esterno. Da qualche
anno tali apparecchiature sono superate, poiché sono state sostituite
da prodotti software che sono perfettamente in grado di leggere, configurati
opportunamente, nella lingua preferita dal non vedente. Hanno la possibilità
di leggere in modo continuativo, oppure parola per parola, per singole
lettere alfabetiche, con o senza punteggiatura; in altre parole, uno screen
reader è in grado di adattarsi alle esigenze del singolo non vedente.
Uno screen reader si comporta
col contenuto della schermata allo stesso modo in cui il software OCR (Optical Character Recognition) fa con il testo passato allo scanner pixel per
pixel. Esso cerca la lettera e altri simboli noti confrontandoli con un
proprio database; quando li trova vi associa il corrispondente codice ASCII** ed
eventualmente l'emissione vocale.
Screen
Reader Jaws 3.2: le combinazioni dei tasti da utilizzare per
l'attivazione
di alcuni dei comandi da tastiera di Netscape (particolare)
Tutte
le informazioni qui fornite costituiscono indicazioni per i webmaster affinché
abbiano una conoscenza complessiva dei problemi dei non vedenti e delle
applicazioni di cui si servono al fine di tenerne conto in fase di progettazione
e di sviluppo delle pagine html: se uno screen reader funge da monitor
del computer, il webmaster, in un certo senso, mette a disposizione di
un cieco, oltre alla competenza e alla professionalità, i propri
stessi occhi.
* Il messaggio è tratto dal sito web http://www.galiano.it della
Fondazione Galiano (Onlus)
** ASCII, acronimo
di
American Standard Code for Information Interchange (si pronuncia
aski),
è il codice americano standard per l'interscambio delle informazioni.
È stato adottato dai produttori di computer per rappresentare lettere
maiuscole, minuscole, numeri, punteggiatura e caratteri speciali, ciascuno
con un proprio codice. Il formato ASCII è quello dei files TXT prodotti
per esempio con il Notebook di Windows, i più agevoli da leggere
da parte di un non vedente - poiché privi di formattazione - tramite
uno screen reader.