Dopo aver configurato i dischi, l'installazione di Ubuntu server procede con la configurazione dei repository per il software. La maggior parte delle distribuzioni GNU/Linux, infatti, fornisce degli strumenti centralizzati per l'installazione del software. Tutti i programmi testati ed aggiornati dagli sviluppatori che gestiscono la distribuzione (Canonical, nel caso di Ubuntu) sono resi disponibili mediante dei server sparsi per il mondo, che contengono una copia di ogni singolo pacchetto installabile.
Non è preclusa la possibilità di installare del software che non è contenuto nei repository della distribuzione, ma il processo è in genere più complesso, richiedendo in alcuni casi addirittura la compilazione a partire dai sorgenti. Quando un software è invece disponibile nei repository l'installazione avviene in pochi semplici passaggi.
Poiché come già detto vi sono centinaia di server mirror dei repository di Ubuntu sparsi per il globo, è necessario selezionare quello che si vorrà utilizzare sul proprio sistema. Il software di installazione di Ubuntu server effettua questa selezione automaticamente, scegliendo il server geograficamente più vicino, in base alle impostazioni effettuate precedentemente.
Questo passaggio è parte dell'installazione perché il supporto di installazione (CD, USB, etc...) non contiene tutti i pacchetti che l'utente potrebbe voler installare, ma soltanto il software di base. Nel caso di una installazione server come quella in oggetto, i vari servizi che l'utente vorrà installare verranno prelevati dal repository ed installati.
Tutto ciò implica che sarà richiesta una connessione ad Internet per poter completare l'installazione.
Impostazioni di rete
Sebbene alcune impostazioni di rete siano già state configurate nei passaggi precedenti, il software di installazione richiede i parametri necessari per navigare in Internet. Ciò avviene in particolare nel caso in cui il nostro server sia installato in una rete dotata di server proxy, come mostrato nell'immagine riportata sotto.
Nel caso in cui la rete non abbia un server proxy, sarà sufficiente lasciare il campo vuoto e premere il tasto Invio.
L'installazione procederà scaricando le liste aggiornate dei pacchetti disponibili nei repository selezionati.
Di tanto in tanto è necessario scaricare la lista dei pacchetti aggiornata, di modo che il nostro sistema sappia sempre quali file sono presenti nei repository. Ciò è importante perché gli sviluppatori che gestiscono il rilascio del software della distribuzione integrano degli aggiornamenti durante il ciclo di vita della stessa, al fine di migliorarne l'affidabilità e la stabilità.
Al completamento di questa operazione, il software di installazione richiederà una conferma per l'installazione automatica degli aggiornamenti di sistema. Mantenere il sistema aggiornato è fondamentale per prevenire possibili problemi di sicurezza, e normalmente questa operazione ricade tra le pratiche di manutenzione ordinaria di una installazione server. Poiché l'installazione di un aggiornamento potrebbe (in via teorica) introdurre degli effetti indesiderati, alcuni amministratori di sistema preferiscono installare gli aggiornamenti manualmente, dopo aver revisionato le note relative ad ogni rilascio. Per una installazione "casalinga", consigliamo di attivare gli aggiornamenti automatici, così da evitare sgradite sorprese.
Software di base
Terminata la configurazione degli aggiornamenti automatici di sicurezza, si procede con la selezione del software da installare. Poiché questa guida riguarda l'installazione di un sistema server generico, senza particolari servizi software, sarà sufficiente selezionare la voce standard system utilities, che installerà i software di base più comuni.
Nel caso in cui si voglia procedere con la configurazione del server da un altro computer, così da non dover tenere un monitor ed una tastiera sempre connessi al server, sarà necessario installare anche il server OpenSSH. Questo servizio permette la connessione al server in modo sicuro attraverso la rete, fornendo un'interfaccia per comandare il server da remoto.
Tra i servizi installati per default vi è anche Postfix, un server di posta SMTP utilizzato per l'invio di e-mail. Il sistema utilizza questo servizio per notificare all'amministratore di sistema vari eventi che possono richiedere la sua attenzione, quali l'installazione di aggiornamenti di sistema, errori nella creazione di backup, eccetera.
I dettagli sulla configurazione del server Postfix saranno trattati nelle lezioni successive.
L'installazione procederà quindi con il download dei pacchetti selezionati.
Installazione del boot loader
L'ultimo passo prima del completamento dell'installazione è la configurazione del boot loader GRUB. In poche parole, si tratta del software che viene eseguito all'avvio del computer e che permette il caricamento del sistema operativo.
L'installer richiede una conferma sulla scrittura di GRUB nel master boot record, uno speciale settore del disco. Quando il computer viene avviato, il BIOS verifica se nel master boot record del disco è presente un boot loader, analizzando ogni disco in uno specifico ordine finché non viene trovato un boot loader valido. Nel caso di una installazione server come quella in oggetto, e quindi con un solo sistema operativo, l'installazione di GRUB va effettuata proprio nel master boot record, altrimenti il sistema non si avvierà.
Completata la scrittura del boot loader, il sistema è pronto per essere utilizzato. Disconnettiamo quindi il drive USB utilizzato per l'installazione (o analogamente, rimuoviamo il CD) e premere il tasto Invio.
Il sistema verrà riavviato e sarà pronto per essere configurato.