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Componenti fondamentali a basso consumo

Scegliere processori e dischi a basso consumo. La linea GreenPower di Western Digital
Scegliere processori e dischi a basso consumo. La linea GreenPower di Western Digital
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Proseguiamo con la panoramica sulle scelte di componenti a basso consumo per i nostri server, dedicandoci agli elementi fondamentali: processore e dischi.

Processore ATOM

Prima di tutto, facciamo un rapido accenno a una possibilità futura: il processore ATOM.

ATOM nasce dall'idea di Intel di generare un nuovo processore, con un'architettura completamente diversa, che riesca a produrre significativi risparmi di consumo energetico. Attualmente, la destinazione principale di questo processore sono i dispositivi a bassa potenza, come palmari e netbook. Tuttavia, il processore è in rapida diffusione e non è difficile immaginare scenari di server a basso consumo - e ovviamente prestazioni ridotte - che abbiano un cuore ATOM.

Altri processori

In attesa che ATOM e i suoi emulatori raggiungano il livello di evoluzione e di popolarità necessario per realizzare gli scenari che abbiamo ipotizzato, ci dovremo dedicare a processori "tradizionali".

Più che mai per i processori, il consiglio è quello di stare semplicemente su processori più recenti. L'evoluzione tecnologica su tali componenti è infatti quella che più di tutte si concentra sul miglioramento dell'efficienza.

Inoltre, l'uso di processori più recenti ci consente di poter sfruttare le tecnologie di riduzione dinamica della frequenza che abbiamo visto nelle lezioni precedenti.

Dischi fissi

Come abbiamo visto nella sezione precedente, il disco fisso è un componente che incide molto sul consumo. Abbiamo anche visto che esistono una serie di possibili accorgimenti che permettono di ottimizzarne l'utilizzo, risparmiando energia. Ma perché allora non includere tali accorgimenti nell'elettronica del disco, lasciando che sia l'apparecchio stesso a ottimizzare il proprio consumo? Da questa idea nascono i dischi fissi a basso consumo, come ad esempio la linea GreenPower di Western Digital.

Tale risparmio può arrivare fino al 20% rispetto a un disco tradizionale. La soluzione tecnica non si basa su innovazioni a livello di meccanica o di materiali, ma esclusivamente sull'implementazione di algoritmi che monitorizzano il carico di lavoro e adeguano costantemente la velocità di rotazione. Ovviamente, a differenza delle soluzioni che abbiamo visto nei capitoli precedenti - le quali devono essere necessariamente molto conservative per non andare a danneggiare il disco o ridurne le prestazioni - una soluzione nativa può permettersi di essere molto aggressiva e andare a sfruttare ogni secondo di riposo, permettendo quindi il risparmio di cui abbiamo parlato.

Sempre a proposito di dischi fissi, cerchiamo di ottimizzarne anche il numero: un singolo disco da 1TB consuma ovviamente meno di due dischi da 500GB. Per cui è preferibile scegliere taglie superiori, utilizzando un partizionamento logico se abbiamo bisogno di unità separate.

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