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Qemu, KVM e Xen

Suggerimenti per un uso corretto della virtualizzazione
Suggerimenti per un uso corretto della virtualizzazione
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Proseguiamo la panoramica dei principali software di virtualizzazione esistenti.

Qemu

Nella categoria dei programma che hanno una relativa facilità di configurazione e uso abbiamo anche Qemu. Si tratta di un progetto Open Source che utilizza una virtualizzazione completamente software, a scapito quindi delle prestazioni, nonostante riesca a guadagnare qualcosa grazie all'utilizzo di una tecnica chiamata traduzione dinamica.

Qemu è compatibile con sistemi operativi Microsoft e Linux, sia per quanto riguarda il sistema operativo host che per il sistema guest. Per le macchine Linux, è un'ottima alternativa a Virtual Box.

KVM

KVM è una soluzione di virtualizzazione software inclusa nel kernel linux a partire dalle versione 2.6.20, che sfrutta le tecnologie hardware Intel VT e AMD-V. Al momento, viene utilizzata solo da una versione modificata di QEMU, chiamata KQEMU, che riesce ad ottenere delle prestazioni migliori rispetto alla propria versione di base. Sono in corso i lavori per far sì che anche altri software di virtualizzazione possano sfruttare questa soluzione.

Xen

Xen è un prodotto, sviluppato presso l'università britannica di Cambridge, che mira a ottenere una maggior efficienza in termini di prestazioni. A noi, ovviamente, interessa il fatto che una maggiore efficienza della macchina virtuale significa che sarà consumata meno energia. Quindi Xen merita di essere approfondito e testato; tuttavia, la complessità di installazione e uso è sicuramente superiore a quella dei prodotti che abbiamo elencato finora.

Innanzitutto, facendo uso della paravirtualizzazione, Xen non può essere compatibile con tutti i sistemi operativi. Infatti è possibile avere sulle macchine host o guest solo sistemi operativi Linux o NetBSD. Ricordiamo che, con questa tecnologia, il kernel della macchina guest deve essere modificato affinchè si comporti correttamente nei confronti della CPU reale.

Inoltre, il progetto in sè non si focalizza sulla realizzazione di interfacce grafiche di gestione, per cui la configurazione è da linea di comando.

Nota: esistono progetti separati che hanno come obiettivo la creazione di una interfaccia user-friendly, come ad esempio virt-manager o XenMan. Tipicamente, però, sono versioni beta o comunque poco consolidate.

Uso adeguato della virtualizzazione

Come ho già accennato, questa panoramica della virtualizzazione era orientata al risparmio energetico.

Per massimizzare il risparmio dobbiamo attivare un attento monitoraggio delle prestazioni dei nostri server, in modo da sapere esattamente quali di questi sfruttano solo una piccola parte delle risorse hardware a disposizione, e quindi potrebbero essere uniti ad altri in modalità virtuale. Tenete presente che esistono diversi strumenti che ci permettono di virtualizzare una macchina esistente, senza bisogno di una installazione da zero.

Nel caso di ambienti di test, è importante sfruttare al meglio le possibilità di sospensione che la maggior parte dei software di virtualizzazione ci offrono. Visto che si può congelare lo stato del nostro sistema virtuale, e poi in seguito farlo ripartire come se dovessimo avviare un normale programma sul nostro server, conviene fare in modo di attivare le nostre macchine virtuali di test solo quando sono effettivamente necessarie, riducendo lo spreco di cicli del processore.

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