Componenti del server
Tra i vari componenti di un server, quelli che hanno il maggior assorbimento sono il monitor, il processore e i dischi fissi.
Risolviamo subito l'argomento monitor. Un server non ha bisogno di un monitor acceso: nella maggior parte dei casi, un server deve fornire un servizio (web, posta elettronica, file server) che non richiede l'utilizzo del server stesso come postazione di lavoro. Inoltre, per quelle occasioni in cui dobbiamo proprio operare sul server (ad esempio per una installazione, per la verifica dello stato di un programma, e così via) esistono sistemi di controllo remoto che ci permettono di farlo comodamente dalla nostra postazione: l'accesso in ssh per Linux e in Remote Desktop per Windows sono tecnologie che dovrebbero essere sfruttate da qualunque amministratore di rete.
Quindi, nella maggior parte dei casi il monitor sarà spento o addirittura assente. Risparmiare più di così non è possibile.
Il processore è invece, come poteva essere intuibile, il componente interno più assetato di energia. Anche quando non ci sono forti elaborazioni in atto, i servizi e i processi in background richiedono un piccolo lavoro da parte del processore. Vedremo in seguito come, lavorando sui servizi, sia possibile diminuire il carico e quindi il consumo di questo componente. Vedremo inoltre come sia possibile "rallentarlo" durante le fasi di scarso utilizzo, in modo da consumare ancora meno.
Anche i dischi fissi hanno la loro buona parte di responsabilità in fatto di consumi. È possibile spegnerli, o meglio fermarne la rotazione, nel periodo di non utilizzo.
Strumenti per la misurazione
Del consumo in termini di Watt, o meglio di Kilowattora, abbiamo già parlato nella lezione precedente. Quello che vogliamo misurare ora è invece il consumo in termini di cicli di processore. Visto che, come abbiamo detto qui sopra, il processore è uno dei componenti più esigenti, dobbiamo trovare un modo per riconoscere i programmi che lo usano di più.
Fortunatamente, strumenti per la misurazione delle risorse utilizzate sono inclusi nei sistemi operativo.
Su Windows, è sufficiente avviare il Task Manager. Normalmente, questo strumento ci fornisce l'utilizzo istantaneo del processore; ma è senz'altro più utile vedere invece il tempo totale CPU, che indica il totale di cicli CPU utilizzato da un certo programma a partire dall'ultimo avvio della macchina. Se tale colonna non è già visibile, cliccate su Visualizza / Seleziona colonne e poi attivate la colonna Tempo CPU.
Su Linux, il comando top
è quello che fa per noi. La colonna "TIME+" indica infatti il tempo totale CPU usato dal processo in questione.
Ora cominceremo ad attivare alcune tecniche di risparmio, partendo dalla prossima lezione, nella quale esamineremo i servizi ad esecuzione automatica.