Finora ci siamo occupati di installare e configurare correttamente il nostro server Subversion, ora è il momento di cominciare a usare gli strumenti client. La prima domanda che ci si pone è «Abbiamo creato un repository e lo abbiamo averlo reso raggiungibile via HTTP, ma ora è vuoto. Come metterci dentro qualcosa?». Abbiamo a disposizione diverse opzioni.
Checkout "vuoto"
Se partiamo da zero, ovvero senza aver scritto una riga di codice o documentazione, possiamo usare fin da subito i comandi client di uso quotidiano, che approfondiremo più avanti nella guida. Per ora anticipiamo che probabilmente sfrutteremoil vostro client SVN preferito per fare un checkout e creare una copia di lavoro locale vuota; poi aggiungeremo localmente uno o più nuovi file, e comincerete a modificarli; infine, dopo una giornata di duro lavoro, effettueremo il commit, cioè la consegna dei dati al server Subversion, e i nuovi file verranno automaticamente inseriti nel repository.
Importazione di un progetto
Può capitare anche di avere un progetto già esistente, che si vuole importare nel repository per poterlo d'ora in poi gestire tramite Subversion. Ad esempio, nel mio caso ho già scritto diverse lezioni di questa guida prima di avere completamente pronta la struttura sul server, per cui ora mi ritrovo con diversi
file html che devo caricare.
Ci viene in aiuto il comando import:
svn import /local/path/myproject http://repository -m “Messaggio di importazione”
Diamo un'occhiata ai parametri.
La cartella /local/path/myproject
è quella in cui risiede il nostro progetto prima di essere inserito in Subversion. Dopo l'operazione di importazione, tale cartella locale può anche essere cancellata. Sarà infatti necessario accedere al server e creare una nuova copia di lavoro locale per poter lavorare correttamente con Subversion.
http://repository
è chiaramente il percorso del repository.
Il messaggio di importazione è un parametro obbligatorio (così come lo sarà per il comando commit
) che permette di specificare un commento che rimarrà legato all'operazione. Apparentemente banale, questo commento ci sarà enormemente utile quando dovremo cercare tra le varie revisioni quella che più ci interessa, quindi è il caso di scrivere qualcosa di appropriato.
Nel nostro caso, mi porto quindi sulla cartella che contiene gli articoli realizzati fin qui, clicchiamo con il tasto desto – grazie all'uso di TortoiseSVN, i comandi necessari sono disponibili nel menu contestuale – e selezioniamo import. Ci viene presentata una finestra di dialogo in cui inserire il percorso del repository (http://svn.vd-devel/repos/guidasvn
) e il messaggio di importazione ("Importazione iniziale, effettuata mentre scrivevo la lezione 8 – le precedenti sono già complete"
). Notare che non viene richiesto il percorso locale: viene automaticamente considerata la cartella su cui abbiamo cliccato.
Se tutto è corretto, dovremmo veder apparire l'elenco dei file che vengono caricati sul repository, e infine il messaggio:
Completed At revision: 1
Abbiamo caricato la prima revisione, e ora il progetto è pronto per essere gestito tramite Subversion da noi e da chiunque altro a cui abbiamo dato l'accesso. A breve vedremo come cancellare (o spostare, per sicurezza) la cartella locale del progetto e estrarne una nuova copia di lavoro fresca fresca dal server. Ma prima, due parole sulle
revisioni.