È venuto il momento di cominciare le registrazioni. La prima cosa da considerare è il bilanciamento dei volumi e delle qualità del suono delle varie fonti da cui l'audio proviene.
Per fare in modo che l'equilibrio regni sovrano, occorre prestare attenzione alle informazioni delle diverse tracce audio. Per visualizzare le informazioni di una traccia, è sufficiente cliccare sulla traccia e premere la combinazione di tasti "Mela+i".
In questo modo avremo a disposizione le informazioni sulle caratteristiche della voce che viene incisa, la possibilità di applicare filtri predefiniti, come ad esempio il controllo degli alti o dei bassi, che permette di correggere voci troppo acute o troppo baritonali, oltre che scegliere i settaggi già preimpostati in GarageBand per le voci maschili o femminili, in diversi contesti: podcast parlato, effetto radiofonico, etc.
Fondamentale è fare delle prove di voce prima di procedere alla registrazione vera e propria, regolando di conseguenza il volume di registrazione della singola traccia. Per fare questo occorre attivare l'opzione "monitor" nelle informazioni della traccia: in sostanza si ha un preascolto in forma visiva del livello del volume, accanto ai controlli della singola traccia.
Rec!
Una volta appurato che tutto è a posto e il volume del microfono non distorce il suono, non resta che premere il pulsante di registrazione: potete cominciare a parlare e vedrete avanzare lo spettro della traccia attiva mentre parlate. Per interrompere la registrazione occorre premere nuovamente sul pulsante di registrazione.
Un effetto basilare che potete ottenere con poco sforzo e che vi permette di dare un tocco professionale alle vostre tracce audio è la dissolvenza.
Per creare una dissolvenza niente di più facile: occorre semplicemente evidenziare il volume della traccia attiva cliccando sull'icona con freccia verso il basso posta accanto ai controlli del bilanciamento della traccia e creare un punto attivo nel punto in cui volete che cominci la dissolvenza. Come? Semplicemente cliccando sulla linea del volume: apparirà un piccolo punto in rilievo
Createne un altro nel punto in cui volete che la dissolvenza termini, e trascinate verso il basso il punto in cui volete che il volume si abbassi. Ovviamente potete creare dei punti intermedi per regolare al meglio la durata e l'effetto della dissolvenza stessa.
Tutta una questione di equilibrio
Come dicevamo, la cosa importante, in GarageBand come in altri software, è quella di far attenzione a che i suoni provenienti dalle varie sorgenti siano tra loro bilanciati.
Supponendo di miscelare, all'interno di una puntata, una registrazione dal vivo, via microfono, con - ad esempio - un mp3 importato da iTunes, oppure un'intervista registrata in precedenza con un piccolo registratore portatile, occorre fare attenzione ad assicurare l'uniformità del prodotto finale.
Senz'altro, la registrazione in studio risulterà più pulita, mentre probabilmente occorrerà aumentare il volume della traccia dell'intervista, oppure ancora abbassare quella dell'mp3. Il tutto è possibile dai comandi della singola traccia, cliccando sulla piccola freccia verso il basso a lato del controllo del bilanciamento dei canali stereo: sarà sufficiente alzare o abbassare il livello del volume della traccia per modificare l'output nel senso desiderato.
Gli elementi della trasmissione
Come abbiamo detto in precedenza, lavorando su file audio complessi, è preferibile dedicare una traccia ad ogni elemento dell'audio, sigle, jingle, parlato, etc.
In GarageBand, questo è particolarmente semplice: se la nostra trasmissione prevede una sigla di apertura, che sarà verosimilmente la stessa per tutte le puntate, è sufficiente dedicarle una traccia audio e poi copiarla e incollarla in tutte le puntate che verranno. Lo stesso si dica per i jingle che separano i vari momenti di una puntata.
Interviste via microfono, pre-registrate, o via Skype
Uno degli aspetti interessanti della radio è la relativa semplicità con cui è possibile trasmettere interviste con esperti, testimoni diretti di un evento o una manifestazione, partecipanti ad un convegno, etc.
Naturalmente tutto questo è replicabile anche nel podcasting, e con pochissimo sforzo: per contro, il valore aggiunto dato da un'intervista a una trasmissione è molto elevato e contribuisce anche a "rompere" la monotonia dell'unica voce narrante. Ricordiamoci sempre che mantenere vivo l'interesse e l'attenzione in un podcast, così come in una trasmissione radiofonica, è molto difficile: anche per le condizioni in cui questo tipo di "prodotti" vengono fruiti, solitamente mentre si sta facendo altro e quindi con un'attenzione non troppo alta.
Esistono almeno tre modalità di incorporare interviste all'interno di un podcast, sia fatto con GarageBand o meno:
- il metodo più semplice e che garantisce la migliore riuscita dal punto di vista della qualità dell'audio, ma ha come aspetto negativo la necessità della compresenza di intervistatore e intervistato, è la registrazione in presa diretta in studio. Sono utili in questo senso due microfoni oppure, meglio ancora, un microfono in grado di raccogliere il suono a 180 o a 360 gradi.
- un metodo utile nel caso in cui non vi sia contemporaneità tra il momento dell'intervista e quello della produzione del podcast, è la registrazione su un qualsiasi supporto (registratore portatile, telefono cellulare, etc.) che poi viene importata nell'ambiente di produzione del podcast sotto forma di file audio mp3 o di altro formato.
In quest'ultimo caso occorre far bene attenzione alle codifiche del file importato e di quello che si va a produrre, sia in termini di modalità audio mono o stereo, sia in termini di frequenza o bit rate. Per evitare inconvenienti infatti, se stiamo per produrre un podcast stereo, meglio fare in modo che sia in stereo anche la registrazione dell'intervista.
In generale più le qualità delle varie registrazioni audio che andiamo a miscelare si assomigliano, meno problemi avremo nella gestione del file finale. - un altro metodo, utile nei casi in cui gli interlocutori discutono nel momento in cui un evento accade ma sono distanti dal punto di vista fisico è la registrazione telefonica.
Come vedremo, alcuni software di trattamento dell'audio, ad esempio Audacity (disponibile sia per Windows che per Mac e Linux), consentono di prelevare l'audio anche dalla linea telefonica, se questa viene collegata al pc.
Un'altra soluzione, è quella legata all'uso di Skype. È possibile infatti collegare l'audio di uscita del proprio Skype e l'audio di ingresso generato dallo Skype dell'interlocutore, in modo che le due sorgenti si convoglino all'interno di un unico flusso audio.
Su Mac un'utile soluzione in questo senso è Soundflower, una sorta di device audio virtuale che permette di ricevere l'audio generato da un'applicazione e passarlo automaticamente ad un'altra.
Nel nostro caso avrete intuito che parliamo di Skype e GarageBand, oppure di Skype e Audacity.
In alternativa, è possibile utilizzare software appositi per la registrazione delle chiamate in entrata, come Callrecorder di Ecamm: in questo caso, quel che possiamo fare è registrare le domande e poi utilizzare Skype per registrare in differita le risposte.
Nel mondo Windows, la soluzione perfetta per questo tipo di attività è senz'altro Pamela, che permette anche di fare direttamente il podcasting delle registrazioni, senza ovviamente nessuna postproduzione, ma semplicemente uploadando in automatico quel che viene registrato e generando in automatico il feed RSS.