Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Introduzione al mondo J2ME

Java e i cellulari, attenzione anche alle potenzialità di ciascun dispositivo
Java e i cellulari, attenzione anche alle potenzialità di ciascun dispositivo
Link copiato negli appunti

La rivoluzione introdotta dall'avvento del linguaggio Java con il suo slogan "Write Once, Run Everywhere" ("Scrivi una volta, esegui dovunque"), si era limitata fino a qualche anno fa al mondo dei PC (grazie a J2SE) e a quello delle applicazioni server (con J2EE).

L'esplosione del mercato dei terminali mobili, PDA e telefoni cellulari, ha fatto sì che Sun si spingesse anche su queste piattaforme con la tecnologia denominata J2ME ovvero Java Micro Edition.

Configuration e Profile

La sfida tecnologica è stata quella di definire un set di API, da mettere a disposizione degli sviluppatori, che soddisfacesse le minime disponibilità di oggetti che:

  • hanno limitate capacità di elaborazione;
  • hanno limitate capacità di memoria;
  • hanno schermi di ridotte dimensioni (a volte non a colori) e con poca risoluzione.

L'offerta del mercato è inoltre variegata e presenta terminali molto diversi in termini di funzionalità e caratteristiche tecniche (si pensi, ad esempio, alle differenza di potenza di calcolo e di display tra un telefono cellulare e un palmare).

Per supportare una così vasta gamma di terminali, Sun ha introdotto il concetto di Configuration che può identificarsi con la definizione delle librerie base (core) e delle caratteristiche di una Java Virtual Machine (JVM) che risiede in un sistema con determinate potenzialità.

In particolare sono definite due diverse Configuration:

  • Connected Device Configuration (CDC) che nella versione attuale (la 1.1) è presente in terminali con le seguenti caratteristiche minime:
    • 512 kbyte di memoria RAM disponibile
    • 256 kbyte di memoria per il runtime delle applicazioni Java
    • Connettività in rete possibilmente continua ed a larga banda
  • Connected Limited Device Configuration (CLDC) che nella versione attuale (la 1.1) è presente in terminali con le seguenti caratteristiche minime:
    • 192 kb di memoria per eseguire applicazioni Java
    • Un processore a 16 o 32 bit
    • Basso consumo di energia (normalmente derivante da batterie)
    • Connettività in rete (normalmente wireless) con banda limitata e accesso a intermittenza.

Da qui in avanti la nostra attenzione sarà posta sulla CLDC, la cui particolare JVM è stata denominata KVM (K Virtual Machine).

È stato poi necessario rendere ancora più flessibile questa piattaforma introducendo il concetto di Profile che rappresenta l'insieme di librerie che consentono la gestione delle interfacce utente, la cattura e la gestione degli eventi, la memorizzazione persistente, le connessioni e la gestione dei timer su device di una determinata tipologia.

Il Profile che considereremo è il Mobile Information Device Profile (MIDP) giunto alla versione 2.0.

Figura 1. Architettura J2ME
Architettura J2ME

Possiamo considerare in pratica la Configuration come l'insieme delle librerie per la gestione delle operazioni di basso livello; viceversa il Profile è utilizzato per la gestione delle operazione di alto livello.

Ti consigliamo anche