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Il resto di Ruby on Rails

Gli argomenti da approfondire che non sono trattati in questa guida e i limiti di Ruby on Rails
Gli argomenti da approfondire che non sono trattati in questa guida e i limiti di Ruby on Rails
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Esaurire Rails in una guida così breve è impossibile, ma con le nozioni viste fino a questo punto è già possibile sviluppare applicazione complesse con grande facilità. 

Tra gli argomenti che non sono stati trattati ma che sono decisamente interessanti e meritano approfondimento c'è anzitutto l'ottima integrazione della tecnologia AJAX in Rails, ovvero la possibilità di aggiornare una pagina o parti di essa  utilizzando JavaScript senza doverla caricare interamente da zero.

Rails offre degli helper appositi che permettono di applicare effetti dinamici e trasformazioni assortite, di creare caselle di testo con ricerca live, editor in place e molto altro, utilizzando una sola riga di codice. Inoltre un particolare tipo di viste, le viste .rjs sono state appositamente pensate per questo scopo, e grazie ad esse è possibile realizzare trasformazioni anche molto complesse utilizzando solamente ruby e lasciando che il codice javascript sia generato automaticamente. 

Altro argomento importante è quello delle migration. Abbiamo accennato come esse permettano di evolvere il database  dal vivo senza rischiare la perdita di dati, e poiché le migration sono normale codice Ruby è possibile riutilizzare una migration per aggiornare anche molti differenti sistemi.  Ad esempio Typo, un'applicazione per blog scritta con Rails, nel passaggio dalla versione 3 alla versione 4 ha cambiato radicalmente il proprio database ma l'aggiornamento da una all'altra è stato possibile per tutti gli utenti grazie alle migration definite dagli autori. 

E poi un grande approfondimento sarebbe necessario riguardo ai test. Lo sviluppo di software moderno passa obbligatoriamente per la scrittura di test, che sono la migliore garanzia di qualità del codice. Rails rende la scrittura di test decisamente semplice e piacevole, aiutando ad abbattere la barriera psicologica che molti sviluppatori si trovano ad affrontare quando devono usare questi strumenti. 

Insomma Rails è un mondo che merita di essere esplorato in profondità, e persino durante la scrittura di questa guida sono comparse delle novità molto interessanti, come ad esempio il modulo ActiveResource che permette di creare applicazioni dove gli oggetti sono accessibili direttamente tramite chiamate HTTP elementari fornendo quella che viene definita un'interfaccia "RESTful" praticamente senza fare nulla. Per non parlare del plugin che permette di generare completamente il modello a partire dal database, senza neanche dare un comando.

D'altronde non bisogna cadere nell'errore di pensare che Rails sia un ambiente perfetto. Sebbene  sia adatto a moltissimi scopi esso perde molto del suo appeal di fronte a situazioni particolari. Se è vero che è possibile non usare ActiveRecord ed interfacciarsi con sistemi legacy direttamente, la mancanza di quel componente rende Rails molto meno potente. Allo stesso modo, se è vero che è semplice costruire dei web service con Rails, va valutata con cura la loro interazione con altri sistemi (SOAP è notoriamente un inferno per quel che riguarda l'interoperabilità).

Il consiglio è dunque quello di provare a fare qualche progettino con Rails, imparare il framework ed anche se si decide di non usarlo,  mantenerlo come opzione aperta per i progetti futuri, continuando a tenere d'occhio il suo sviluppo. Magari oggi potrebbe non essere adatto, ma fra un paio di mesi, chissà.

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