Si sente molto parlare di AJAX e non sempre in modo chiaro. L'esigenza di avere una guida chiarificatrice sull'argomento è diventata sempre più reale al punto da far nascere siti interamente dedicati, ma che partono il più delle volte dal presupposto che chi legge sappia già molto di JavaScript o dello stesso AJAX.
Questa guida vorrebbe quindi far luce sulla questione, spiegando dettagliatamente l'acronimo tanto mormorato e le sue potenzialità al fine di fornire ai meno aggiornati o meno preparati su Javascript, le conoscenze per usare questa tecnica di sviluppo.
Cenni storici
L'acronimo AJAX, che significa esattamente Asynchronous JavaScript And XML (JavaScript asincrono ed XML), è stato enunciato per la prima volta da Jesse Garrett, nel 18 Febbraio 2005, come titolo di un post all'interno del
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Non si tratta di una nuova tecnologia né di un'invenzione bensì di un concetto utilizzato per sviluppare applicativi avanzati e particolari quali Gmail, Google Maps o Google Suggest. Il concetto è in parte espresso nell'acronimo scelto, un utilizzo asincrono di Javascript che attraverso l'interfacciamento con XML, può permettere ad un client di richiamare informazioni lato server in modo veloce e trasparente, allargando gli orizzonti delle rich internet applications.
Queste applicazioni fino a poco tempo fa erano legate principalmente alle tecnologie Adobe-Macromedia Flash o Java (con le applet). Entrambe purtroppo non sempre interpretabili dai client degli utenti e troppo spesso usate a sproposito con il solo scopo di stupire, discorso che spesso e purtroppo vale anche oggi.
In alternativa a queste tecniche di interazione client/server, quando nel 1996 venne introdotto l'iframe in Internet Explorer 3, molti sviluppatori sfruttarono quest' ultimo modificando l'attributo sorgente (src) della pagina racchiusa e simulando così un refresh trasparente di una parte di contenuti il che emulava, in modo abbastanza sporco, un'interazione asincrona.
Nel 1998 Microsoft cominciò a sviluppare una tecnologia, chiamata Remote Scripting, con lo scopo di creare una tecnica più elegante per richiamare contenuti differenti ed è in questo periodo, seppur con nome differente, che AJAX venne utilizzato per la prima volta, per poi evolversi in versioni più mature fino a diventare un oggetto vero e proprio, noto ora come XMLHttpRequest
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Il motivo principale di tanto successo è che solo ultimamente il Remote Scripting ha suscitato lo stupore degli addetti ai lavori nel vedere cosa Google fosse riuscita a fare all'interno dei suoi applicativi senza necessità di Flash Player o Java Virtual Machine, mantenendo comunque la compatibilità con molteplici browser di utenti che per diversi motivi non potevano usufruire di Javascript.
Come spesso è accaduto negli ultimi anni, molti hanno preso spunto da Google ed il web, noto per la sua immediatezza propositiva, è stato in grado in poco più di un anno di regalarci numerosi esempi di applicativi basati su AJAX, esagerando in alcuni casi nell'utilizzo ma considerando molto spesso e fin da subito, a differenza di quanto accadde per Flash ed Applets anni prima, due delle problematiche più diffuse del web attuale: accessibilità ed usabilità.