Conviene immaginare le variabili come delle "scatole" all'interno delle quali immagazzinare dati. In JavaScript per creare delle variabili è sufficiente assegnare un contenuto. Così:
mioNome="Wolfgang";
Come si vede dall'esempio, l'espressione che crea una variabile è composta da tre parti:
- nome della variabile (mioNome)
- operatore di assegnamento (=)
- contenuto ("Wolfgang")
Volendo è anche possibile esplicitare la creazione della variabile, al fine di rendere più chiara la sintassi. Così:
// creo una variabile che si chiama "mioNome"
var mioNome;
//assegno a mioNome il contenuto "Wolfgang"
mioNome="Wolfgang";
Una variabile potrà contenere qualsiasi tipo di dati valido e cioè:
|
Esiste anche un tipo di dati particolare, l' "Array" su cui ci soffermeremo in seguito.
In altri linguaggi di programmazione (C, C++, Java) le variabili di solito devono essere prima "dichiarate" scegliendo il tipo di dati che esse devono contenere: in questo modo si sceglie infatti lo spazio di memoria che la variabile deve occupare; solo in un secondo momento viene assegnato il contenuto. In JavaScript, come in altri linguaggi di scripting e di programmazione più moderni (php, asp, python), la dichiarazione del tipo di dati avviene in automatico.
Quindi se voi scrivete:
mioNome="Wolfgang";
avete creato in automatico una stringa.
Le variabili in JavaScript (quando non si trovino all'interno di funzioni) hanno validità in tutta la pagina. Vedremo meglio in seguito che cosa significa quest'affermazione.