Yahoo! avrebbe deciso di non investire ulteriori risorse nel progetto YUI (Yahoo User Interface). La nota libreria Open Source scritta in JavaScript per la realizzazione di Web applications venne utilizzata in progetti interni alla casa madre nel 2005, per poi essere resa disponibile pubblicamente soltanto all'inizio dell'anno successivo, ora essa si sarebbe dimostrata inadatta per un contesto caratterizzato dall'evoluzione di nuove tecnologie.
Ad ammetterlo sarebbe stata la stessa azienda capitanata dalla CEO Marissa Mayer, sottolineando il nuovo ruolo assunto da JavaScript ormai utilizzato in vari ambiti ivi compresa l'implementazione di soluzioni server side (Node.JS), la diffusione sempre maggiore di gestori per i packages (come per esempio npm e bower), la disponibilità di soluzioni per il build task based come Grunt e l'utilizzo sempre più ampio di frameworks quali Backbone, React, Ember e Angular.
Insomma, al giorno d'oggi chi necessità di strumenti per la realizzazione di applicazioni modulari, estensibili, scalabili e facilmente manutenibili potrebbe contare su alternative libere e gratuite più avanzate rispetto a YUI; a tal proposito l'azienda di Sunnyvale non avrebbe mancato di citare la possibilità di impiegare nuovi strumenti per i test (Mocha, Karma..), Web standards affermatisi negli ultimi anni e l'aggiornamento continuo operato a carico dei propi browser Web da alcuni dei maggiori vendors.
Non potendo rimanere al passo con i tempi in un ecosistema caratterizzato dal criterio del continuous improvement, considerata l'inarrestabile diminuzione delle pull requests legate al progetto, tenuto conto dei numerosi moduli del core che necessiterebbero di maintainers attivi e vista la scarsa partecipazione da parte di sviluppatori di terze parti, d'ora in poi YUI dovrebbe ricevere unicamente degli interventi mirati ad eliminare criticità che possano pregiudicare il lavoro di Yahoo!.
Come conseguenza, gli aggiornamenti dedicati allo sviluppo di nuove release del progetto dovrebbero quindi diventare via via più rari e sempre più lontani l'uno dall'altro.