La Casa di Redmond ha reso noto che il 14 Luglio 2015 è terminato il supporto per i sistemi operativi Windows Server 2003 e Windows Server 2003 R2; nessuna sorpresa, tale iniziativa sarebbe basata infatti sulle consuete politiche per il ciclo di vita dei software distribuiti dalla Microsoft. A tal proposito è bene ricordare che il supporto mainstream per entrambi i prodotti si è di fatto concluso nel luglio del 2010.
Sostanzialmente la fine del supporto ufficiale da parte del produttore californiano si dovrebbe tradurre nel fatto che d'ora in poi non verrà più rilasciato alcun aggiornamento per tali piattaforme; per limitare quanto più possibile la permanenza di installazioni basate sulle soluzioni dismesse, Microsoft ha voluto ricordare che proseguire nell'adozione di un sistema obsoleto per la gestione di un'infrastruttura potrebbe comportare il verificarsi di malfunzionamenti e, non di rado, necessitare costi maggiori rispetto a quelli che comporterebbe una migrazione.
Quanto detto dovrebbe avere valore in particolare in ambito aziendale, questo per via del fatto che la mancata manutenzione di sistema operativo, così come la scarsa puntualità nell'aggiornamento delle applicazioni ospitate, potrebbe compromettere l'integrità dei dati gestiti e, nel tempo, ripercuotersi negativamente sulla continuità e sulla qualità dei servizi.
Prendere in seria considerazione le implicazioni correlate alla fine del supporto per Windows Server 2003 e R2 dovrebbe quindi rappresentare anche un'opportunità per l'adozione di soluzioni più avanzate, e più funzionali alle esigenze di business odierne, di tipo on premise o basate sul Cloud Computing; tra le alternative oggi disponibili vi sarebbero, per esempio, Windows Server 2012 R2 e Microsoft Azure.
Windows Server 2003 abbandona il campo dopo una carriera durata una dozzina d'anni, quando venne concepito questo sistema concetti come l'ecosistema mobile, il Big Data e la "nuvola" erano ancora ben lontani dalla loro affermazione, oggi anche le aziende di dimensioni più contenute potrebbero sentire l'esigenza di ripensare la propria infrastruttura IT; per semplificare le eventuali procedure di migrazione Big M ha implementato un apposito toolkit denominato MAP (Microsoft Assessment and Planning).