A distanza di qualche anno dalla sua comparsa in Germania, sbarca per la prima volta in Italia la WebTech Conference; "spalmata" su due giorni (ieri e oggi), la location scelta per questa conferenza è quella dell'Holiday Inn di Assago (Milano).
Nonostante l'onnipresente traffico sulla tangenziale ovest della "città della Madonnina" riesco ad arrivare con una decina di minuti di anticipo rispetto l'inizio della conferenza; tempo di registrarsi ed è già il momento del keynote d'inaugurazione: a tenerlo è Pietro Brambati, platform evangelist di Microsoft.
Brambati illustra la posizione di Microsoft su tre aspetti, più o meno legati tra loro: Web, Cloud e Smartphone. Il primo argomento toccato è Silverlight: le dichiarazioni dei giorni scorsi (complici un po' di titoli ad effetto) hanno dato, in alcuni casi, l'impressione che Microsoft intenda cessare lo sviluppo di Silverlight; Pietro nega queste voci, confermando l'imminente arrivo della versione 5 (prevista per l'inizio del 2011) e ricordando come alcune funzionalità avanzate di questa tecnologia (lo streaming adattivo, per esempio) non abbiano controparti in HTML 5. Silverlight è inoltre uno degli strumenti consigliati per lo sviluppo su Windows Phone.
Parlando di Web non si può escludere il discorso browser, in questo caso Internet Explorer 9. Come Mozilla, anche Microsoft intende prendersi tutto il tempo necessario per sviluppare la nuova versione di IE, concentrandosi su sicurezza, velocità e interoperabilità . Proprio su questo punto Brambati ha voluto sottolineare la stretta collaborazione con il W3C e la realizzazione di una serie di test per verificare la corretta implementazione delle nuove specifiche HTML5/CSS3.
Rimanendo sempre sul tema Web si passa ad Azure, la piattaforma Cloud di Microsoft; anche in questo caso, oltre all'elenco delle funzionalità (scalabilità on-demand, astrazione dallo stack software, etc), l'evangelist ha voluto evidenziare la stretta integrazione con gli strumenti della suite Visual Studio ma anche la possibilità di sfruttare Azure tramite linguaggi "estranei" come PHP o Python.
In chiusura, Brambati ha dato spazio a Windows Phone 7 (mostrando anche un prototipo) e segnalato due interessanti progetti di Microsoft: Web Platform Installer e WebsiteSpark; il primo è un ottimo strumento tramite il quale installare applicazioni Web open source (e le loro dipendenze) su Windows mentre il secondo (riduttivamente) agevola l'adozione di software Microsoft nelle piccole aziende.
Il keynote termina alle 10.15 e da quell'ora in poi (pranzo escluso) è un susseguirsi di sessioni, sparse nelle quattro sale della WebTech; quelle da me seguite, in particolare, si sono concentrate su HTML 5 e sulla possibilità di utilizzarlo in ambienti di produzione.
L'idea generale che ne è emersa, soprattutto dal talk di Patrick Lauke, è che si tratti di una tecnologia (sarebbe più corretto usare il plurale) innovativa con cui possiamo già sperimentare, avendo però sempre l'accortezza di predisporre meccanismi di fallback per tutti quei casi in cui queste nuove funzionalità non siano supportate dai browser degli utenti. Il messaggio di fondo è: "gli strumenti ci sono, utilizziamoli in maniera intelligente". Il passaggio da XHTML 1.0 ad HTML5 sarà graduale e solo iniziando ad adottarne le tecnologie potremo realmente promuoverne la diffusione.
A causa di altri impegni ho dovuto lasciare la WebTech verso la metà del pomeriggio; nonostante le poche ore in cui mi sono potuto intrattenere nelle sessioni della conferenza, il mio giudizio è più che positivo: si tratta di un'ottima iniziativa, dall'approccio pragmatico, in grado di offrire ottimi spunti agli addetti ai lavori.