Primi problemi per WebM e VP8, le due più recenti creature di Google: nonostante siano state presentate come soluzioni aperte al problema del video su Web, alcune dettagli delle loro licenze potrebbero renderli incompatibili con la definizione di open source dell´Open Source Initiative.
Il motivo è presto detto: la licenza di WebM è basata su quella di Apache ma, a differenza di essa, include una restrizione aggiuntiva che fa riferimento alla versione di VP8 fornita da Google; nelle intenzioni del colosso di Mountain View, probabilmente, questa serve a tutelarsi da problemi con brevetti ed eventuali cause giudiziarie ma invalida, di fatto, la definizione di open source.
Un problema simile è presente anche per la libreria libvpx, che implementa il codec VP8: gli sviluppatori di VLC hanno rilevato come, nonostante questa venga rilasciata con licenza GPLv2, sia presente una clausola aggiuntiva che entra in gioco nel caso di problemi legati (nuovamente) ai brevetti.
Sulle mailing list dell´Open Source Initiative e dei progetti legati a WebM (come VLC) si stanno sviluppando numerose discussioni, con l´obiettivo comune di evidenziare la totalità dei problemi e trovare una soluzione che metta tutti d´accordo, visto che una frattura con l´ecosistema del software libero/aperto potrebbe minare seriamente il successo di WebM e VP8.