VMware ha deciso di utilizzare una licenza open source per il suo nuovo View Open Client. Prima di dare adito a entusiasmi eccessivi occorre dire che il View Open Client non è un software di virtualizzazione completo, né qualcosa di simile al VMware Player, ma solo un client per macchine virtuali gestite dal VMware View.
Il progetto è ospitato su Google Code, e il codice sorgente è rilasciato sotto licenza LGPL, permettendone così il riutilizzo all´interno di software con diversa licenza o addirittura chiuso. Per ora le versioni disponibili si limitano al sistema operativo Linux. Sono presenti pacchetti RPM e DEB, oltre ovviamente ai sorgenti.
A differenza di software come VMware Workstation e Player, la macchina virtuale gira su un server centrale, i client (solitamente del tipo "thin") vi accedono senza però farsi carico di farla funzionare sul proprio processore. Una soluzione dedicata principalmente alle aziende e che difficilmente troverà utilizzo in casa o nei piccoli uffici.
La portata della decisione di VMware è comunque notevole: non solo del codice è stato "liberato", ma la disponibilità del sorgente implica anche la completa apertura e trasparenza dei protocolli. Un importante passo in avanti verso l´interoperabilità delle soluzioni di virtualizzazione, come già promesso da VMware nell´ambito dell´iniziativa vClient.