Poche settimane dopo l´arrivo di VLC Media Player su iPhone, qualcuno aveva iniziato a parlare di una possibile incompatibilità tra la licenza GPL e le limitazioni imposte dall´App Store.
Uno degli sviluppatori di VLC, Rémi Denis-Courmont, aveva quindi richiesto ad Apple la rimozione del software in questione, citando i contrasti tra la libertà di ridistribuzione del software GPL e i vincoli dell´App Store.
Il risultato? VLC è stato rimosso dall´App Store nei giorni scorsi.
La mossa dello sviluppatore non è piaciuta a tutti, soprattutto ad AppLidium, l´azienda che con la "benedizione" del gruppo VideoLAN aveva effettuato il port, reso disponibili i sorgenti modificati e permesso a molti utenti di sfruttare le capacità di VLC sui dispositivi di Apple.
Stando all´opinione della Free Software Foundation, però, le incompatibilità tra software GPL e politiche dell´App Store sarebbero evidenti, in particolare:
Section 6 of GPLv2 says: Each time you redistribute the Program (or any work based on the Program), the recipient automatically receives a license from the original licensor to copy, distribute or modify the Program subject to these terms and conditions. You may not impose any further restrictions on the recipients´ exercise of the rights granted herein.
When the App Store terms prohibit commercial use, general distribution, and modification, these are exactly the kinds of "further restrictions" that are not allowed thanks to the last sentence here.
In pratica le restrizioni aggiuntive di Apple sarebbero esplicitamente vietate dalla GNU Public License.
La questione apre alcuni interessanti spunti di discussione, sia perché evidenzia il fatto che Apple intenda rimuovere software GPL solo su segnalazione di terze parti e sia perché, come scritto sul blog di AppLidium, nel nome della libertà si impedisce a milioni di utenti di utilizzare un software libero.