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Via da Facebook: per quale ragione?

Molte persone avrebbero deciso di lasciare Facebook nell'ultimo biennio: ecco quali potrebbero essere le motivazioni.
Via da Facebook: per quale ragione?
Molte persone avrebbero deciso di lasciare Facebook nell'ultimo biennio: ecco quali potrebbero essere le motivazioni.
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Non si può dire che per Facebook, la piattaforma di social networking più diffusa al mondo, il dicembre del 2019 non abbia rappresentato un momento di grande entusiasmo. Così come conferma The Conversation, nel corso della pausa natalizia il gruppo ha raggiunto un importante record storico: quello dei 2.45 miliardi di utenti attivi.

Un dato non da poco, considerando come la cifra equivalga al 32% della popolazione mondiale, anche se nel calcolo non vengono tenuti in considerazione doppi account e altri elementi di possibile distorsione. Eppure, nonostante questo risultato, sembra crescere il numero delle persone che decide di abbandonare il social di Mark Zuckerberg: per quale ragione?

Sempre The Conversation sottolinea come, nel corso dell'ultimo biennio, circa il 9% degli utenti abbia deciso di cancellare il proprio profilo Facebook. Fra chi è rimasto, ben il 35% afferma di ricorrere comunque meno frequentemente alla piattaforma, preferendo altri tipi di interazione.

Per quale ragione il social network più popolato inizia a perdere il suo smalto?

Addio a Facebook: perché?

Non è semplice stabilire perché certi utenti, seppur in un numero ancora relativamente ridotto, abbiano deciso di abbandonare Facebook. Negli ultimi mesi sono state condotte diverse survey a questo scopo, sebbene nessuna sia giunta a dei risultati perfettamente conclusivi.

In linea generale si può però distinguere tra due grandi gruppi di motivazioni: quello generazionale e quello dovuto a un crescente disagio nell'usare la piattaforma.

Sul fronte generazionale, più che un abbandono si tratta di un rifiuto. Le generazioni più giovani, come quella dei Gen Z e la parte finale dei Millennials, preferiscono altre piattaforme. Dopo un boom di Snapchat e l'attuale crescita di Instagram - social fotografico sempre di proprietà di Mark Zuckerberg, votato dagli esperti come servizio dalla possibile maggiore crescita nei prossimi anni - i giovanissimi si stanno riversando in massa su TikTok. Da questi utenti, Facebook è visto come vetusto, un luogo per adulti dove il rischio di incrociare persone a cui non si vuole dare accesso alla propria vita online - come i parenti - risulta eccessivamente alto. Nonostante Facebook abbia introdotto funzioni come le Storie, l'appeal rimane basso.

È però il fronte degli adulti, ovvero di coloro che probabilmente sono già utenti Facebook, che potrebbe generare maggiore preoccupazione per la compagnia. The Conversation sottolinea un crescente disagio fra gli utilizzatori, soprattutto per il funzionamento tipico della piattaforma che, volente o nolente, porta le persone a estremizzare i contenuti e ad alimentare la polemica.

Fra gli elementi che potrebbero contribuire alla fuga, si elencano:

  • Scandalo Cambridge Analytica: dopo le polemiche degli ultimi mesi, i rischi per la privacy e la profilazione di molti utenti a scopo politico e senza esplicito consenso, diversi hanno deciso di abbandonare la piattaforma;
  • Bufale e fake news: sempre più utilizzatori vedono il problema delle bufale e delle fake news, spesso endemiche nel proprio feed, come irrisolvibile. Facebook ha avviato un servizio di fact checking, ma la proliferazione è molto alta, complice anche la cattiva abitudine di moltissimi utenti di condividere senza prima verificare la veridicità delle fonti;
  • Stress e procrastinazione: sempre più persone considerano l'interazione tipica di Facebook come stressante, poiché non risulta difficile rimanere invischiati in polemiche anche indirette, inoltre lo strumento sarebbe percepito come responsabile di eccessiva procrastinazione, sia sul fronte personale che lavorativo;
  • Echo chamber: varie persone percepiscono Facebook non come una piattaforma di vero confronto, dove si può approfittare della possibilità di scambiare opinioni anche opposte, bensì come un luogo dove esplodono le echo chamber: ovvero la moltiplicazione di idee uguali alle proprie, che acquisiscono solidità poiché ripetute all'infinito da molte persone;
  • Privacy: alcuni utenti temono che l'uso eccessivo dei social possa profondamente minare la propria privacy, soprattutto in merito dell'utilizzo dei propri dati a scopo di tracciamento pubblicitario.

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