Ultimamente molti kernel hacker stanno dedicando il loro tempo all´implementazione di soluzioni che migliorino la reattività di un sistema anche in presenza di carichi di lavoro elevati.
Dopo la famosa patch da 200 righe è stato infatti presentato ulatencyd, un demone scritto in Lua che, dinamicamente, si occupa di impostare i parametri dello scheduler di Linux per ottenere i migliori tempi di reazione del sistema.
Come evidenziato dal diagramma della sua architettura, ulatencyd recupera informazioni dal kernel (attraverso proc, netlik, audit) e dallo userspace (integrandosi con dbus), applicando le opportune modifiche grazie a cgroups, nice e ionice.
A detta dell´autore stesso, ulatencyd non è attualmente pronto per un debutto vero e proprio ma, stando alle prime prove effettuate su un sistema dual core, sarebbe in grado di mantenere reattiva l´interfaccia di KDE durante l´esecuzione di make con 40 job simultanei (make -j 40) e la riproduzione di un filmato in Full-HD
Tra le prossime funzionalità che dovrebbero trovar spazio in ulatencyd figurano la gestione delle fork-bomb, dei processi fuori controllo e altre casistiche particolari.
Per i più curiosi (o coraggiosi), il codice di ulatencyd è disponibile su GitHub.