Pochi giorni fa, Canonical ha annunciato il rilascio della community peview di Ubuntu per Windows. La nuova versione si propone come una sorta di "sandbox", pensata (almeno per il momento) per permettere agli utenti di sperimentare le nuove caratteristiche e funzionalità introdotte, relativamente all'integrazione con il Windows Subsystem per Linux (WSL).
Le novità di Ubuntu su Windows
Ubuntu su Windows è installabile tramite Microsoft Store, e finora è stato possibile utilizzare soltanto le versioni LTS (acronimo che sta per "long term service", e che identifica le versioni di Ubuntu con un supporto a lungo termine). La community preview appena rilasciata si differenzia da quanto visto finora proprio perché è basata su Ubuntu Hirsute Hippo (nome in codice di Ubuntu 21.04, in uscita il prossimo 22 aprile), che al momento non è una LTS.
Gli utenti che decidono di installare l'anteprima devono essere consapevoli che si tratta di una versione non ancora stabile, e che per questo motivo potrebbe comportare qualche problema in fase di utilizzo. Al tempo stesso, però, la community preview consente di beneficiare di alcuni nuovi strumenti.
Tra questi, vi è il software di installazione Subiquity, che rende la configurazione iniziale di Ubuntu molto più semplice. In più, l'utility ubuntuwsl permette di abilitare o meno alcune funzionalità sperimentali, offrendo una sorta di GUI testuale.
Supporto per le GUI rimandato
Una delle caratteristiche finora più attese è stata rappresentata dalla possibilità di utilizzare le GUI su WSL. Questa possibilità sembrava esserci concretizzata maggiormente quando, lo scorso maggio, il program manager di Microsoft, Craig Loewen, aveva dichiarato che l'inserimento del supporto per app munite di GUI su WSL era parte della roadmap di sviluppo di WSL. Tuttavia, ad oggi, non si sono visti sviluppi in tal senso: l'unico modo per eseguire questo genere di applicazioni consiste nell'installare un server X di terze parti, come Xming (di cui abbiamo parlato qui) o VcXsrv.
Va comunque detto che l'idea originale alla base di WSL è quella di migliorare l'usabilità di Windows dal punto di vista degli sviluppatori, aumentando le possibilità di debugging di applicazioni che, in produzione, necessitano di server Linux. Di conseguenza, è comprensibile vedere nel supporto alle GUI un aspetto tutto sommato secondario. Di fatto, però, la sua introduzione consentirebbe una sorta di "ibridazione" delle funzionalità di Windows con quelle di un sistema come Ubuntu, che non si limita a sfruttare le potenzialità del terminale di Linux, ma si avvantaggia di una vasta gamma di applicazioni visuali.