Quello di Rudra Saraswat è un nome abbastanza noto presso gli estimatori delle distribuzioni Linux, a lui si devono infatti progetti come Krob Linux, adattamento appositamente concepito per Raspberry Pi, Ubuntu Education e Ubuntu Unity Remix. Più recentemente Saraswat ha fatto parlare di sé per una nuova iniziativa, chiamata Ubuntu Web, e mirata ad implementare una variante del sistema di Canonical fortemente incentrata su Firefox.
Chrome OS e Firefox OS
L'idea di creare un sistema operativo in cui il browser Web rappresenti l'interfaccia principale per l'interazione con gli utenti non è nuova, a tal proposito basterebbe ricordare una soluzione come Chrome OS che anima i notebook low cost della linea Chromebook. La piattaforma di Mountain View è infatti basata su Google Chrome, il kernel Linux e i package della distribuzione Gentoo (dopo un'implementazione iniziale in cui venne preso come riferimento lo stesso Ubuntu).
Nello stesso modo si potrebbe citare il progetto Firefox OS che però ha riscosso un successo molto limitato, tanto da essere rapidamente marginalizzato dagli stessi sviluppatori della Fondazione Mozilla. L'idea era quella di proporre un sistema operativo alternativo a iOS e Android che fosse in grado di sfruttare le tecnologie standard per il Web e le open web API per accedere all'hardware di un device tramite JavaScript.
Un OS Cloud first
Ubuntu Web, per il momento poco più di un annuncio, è stato presentato come una piattaforma in grado di combinare la potenza di Ubuntu e Firefox per mettere a disposizione degli utilizzatori il totale controllo su un sistema operativo Web based open source.
We are officially following @ubunweb and hope this project makes it!https://t.co/aKBC3rMZh0
— RappingPenguin (@rappingpenguin) July 25, 2020
Ma ad oggi è difficile ipotizzare quali saranno le feature principali del progetto. Quando venne lanciato Chrome OS (derivato a sua volta da un sistema che avrebbe dovuto utilizzare Firefox) era in pratica un browser potenziato con alcune funzionalità per la riproduzione audio/video e la gestione dei file, eventuali strumenti addizionali potevano essere istallate tramite estensioni o Chrome Web Apps. Solo molto tempo dopo venne integrato il supporto alle applicazioni Linux e a quelle per Android.
Per ora sappiamo solo che sarà un distribuzione Cloud first, sicuramente non la prima di questo genere, ma gran parte del suo destino dipenderà dalla capacità dei promotori di raccogliere contributor attorno al progetto.