La community di sviluppatori indipendenti UBports ha annunciato la fine dei lavori di conversione a 64bit di Ubuntu Touch. Le precedenti build di questo sistema operativo erano unicamente a 32bit e venivano eseguite in questa forma anche sui SoC ARM a 64bit, con ovvie penalizzazioni in termini di performance.
A comunicare al pubblico la disponibilità delle nove versioni a 64bit di Ubuntu Touch sono stati gli sviluppatori Dalton Durst, Jan Sprinz e Marius Gripsgard, sul blog del progetto:
I dispositivi ARM a 64 bit sono in circolazione da un po', ma Ubuntu Touch ha sempre funzionato in modalità 32 bit. I recenti lavori di porting sui nuovi device ci hanno fatto capire che avere immagini a 64bit è molto più utile di quanto pensassimo.
I device che vengono eseguiti in modalità 64bit possono avviare App più velocemente, utilizzare più funzionalità delle CPU ed in generale eseguire i task in modo più ottimizzato. Il rovescio della medaglia, ovviamente, è che le App devono essere ricompilate, dove possibile, a 64bit e non sempre questo processo di conversione è immediato e semplice.
Nelle scorse settimane i developer di UBports hanno completato il processo di porting di Ubuntu Touch su Xperia X e Oneplus 3(T), due device con SoC ARM a 64bt che ora potranno beneficiare delle nuove immagini ISO.
Il progetto Ubuntu Touch viene gestito interamente dalla community di appassionati sin da quando Canonical decise di abbandonare il suo sviluppo. In questi anni sono stati eseguiti diversi porting su device più moderni, inoltre nelle prossime build è prevista l'introduzione di una nuova UI, chiamata Unity8, e della versione stabile del display server Mir, che dovrebbe consentire una migliore fluidità del sistema e delle animazioni.
Via UBports
