La fondazione UBports ha rilasciato una nuova release del progetto Ubuntu Touch. Ricordiamo infatti che, dopo l'abbandono del progetto da parte di Canonical, una community di sviluppatori indipendenti decise di riunirsi sotto l'UBports Foundation per proseguire lo sviluppo di questo sistema operativo mobile open source.
Ubuntu Touch offre un'esperienza Linux senza che le applicazioni abbiano la necessità di una macchina virtuale per il loro funzionamento, come avviene per esempio su Android, e rendendole avviabili in modo nativo come nelle distribuzioni più comuni.
Dopo che UBports ha preso in mano il progetto, il conteggio degli aggiornamenti Over-the-air (OTA) si è azzerato, dunque attualmente siamo alla sesta major release gestita interamente dalla nuova fondazione. Ogni nuovo OTA viene rilasciato quando gli obiettivi che si è posto il team di sviluppo vengono completati, in buona sostanza si tratta di un ciclo di rilascio simile a quello adottato dal team Debian che formalizza il nuovo ramo stabile "quando è pronto", senza una deadline rigida.
Per Ubuntu Touch OTA-6 gli sviluppatori di UBports si sono focalizzati principalmente sulla stabilizzazione del codice e sulla gestione dei bug intervenendo con numerosi bugfix. Le varie applicazioni interne hanno ricevuto patch di sicurezza e sono state corrette varie imperfezioni, come ad esempio per il browser del progetto, chiamato Morph, che si è finalmente lasciato alle spalle le problematiche di ripristino della sessione all'avvio e non accetterà più certificati di sicurezza firmati manualmente dall'utente. Inoltre, le Web App non saranno più in grado di accedere ai contenuti locali sul device senza un consenso esplicito.
Il supporto per i nuovi modelli di device in commercio non è migliorato e attualmente sono supportati gli stessi dispositivi di quando Canonical era a capo del progetto. Gran parte del codice delle applicazioni di Ubuntu Touch è stato spostato su Gitlab e di recente anche il codice di calculator-app, music-app, ubports-app e weather-app è diventato disponibile su tale piattaforma di code sharing.
"Sotto il cofano" gli sviluppatori hanno anche lavorato su Mir, il display server del progetto, in modo da renderlo più stabile e performante, tuttavia l'assenza di un di un grosso partner hardware ne inficia seriamente le possibilità di evoluzione a causa dell'assenza di driver dedicati. Quelli che adotta attualmente il team di sviluppo sono infatti dei porting di driver Android.
Uno dei più grandi "problemi" del progetto dopo l'uscita di scena di Canonical è la scarsità di contributor, sul repository Github se ne contano solo una decina e per un sistema operativo come Ubuntu Touch si tratta di una forza lavoro abbastanza esigua, sopratutto se la si paragona con quelli che dovrebbero essere i concorrenti diretti: Android e iOS.
Inoltre lo scarso supporto ai device di nuova generazione ed il ritardo nel porting di varie librerie da Android mettono seriamente a rischio il futuro del progetto.