Il team di Canonical ha scelto di non distribuire più file ISO per architetture a 32bit (i386) a partire da Ubuntu 17.10. Questo perché tali sistemi sono ormai obsoleti e il mercato è completamente passato alle alternative a 64bit.
Tuttavia all'interno dei repository della distribuzione sono ancora presenti numerosi pacchetti a 32bit, un esempio molto noto è il client di Steam per Linux. Molti membri della community si stanno quindi chiedendo se sia ancora utile mantenere tali package.
Steve Langasek, Software developer di Canonical, ha recentemente riacceso la discussione:
"È ancora giustificabile il supporto ad i386 su Ubuntu 20.04? Ci sono numerose incognite di sicurezza che dovremmo considerare, sopratutto se si deciderà di supportare tale architettura per tutto il ciclo vitale di Ubuntu 20.04"
Il supporto di architetture obsolete infatti può portare a problemi di sicurezza inaspettati e mettere a rischio anche gli utenti che usano sistemi più moderni. Inoltre gli sviluppatori attualmente impegnati nella manutenzione di tali pacchetti potrebbero essere ridistribuiti su altri progetti interni alla distribuzione.
Gli utenti che ad oggi utilizzano una versione di Ubuntu a 32bit non possono più effettuare aggiornamenti oltre Ubuntu 18.04, di fatto Canonical sta già implicitamente obbligato gli utenti a passare ad una versione a 64bit
Quindi nell'arco del 2019 è molto probabile che Canonical decida di non includere più i pacchetti a 32bit nei repository delle nuove release di Ubuntu.
Via Phoronix
