Dovendo scegliere quali pacchetti includere nella prossima versione della distribuzione, gli sviluppatori di Ubuntu sono tornati a domandarsi se il formato CD sia effettivamente la scelta migliore o se immagini ISO superiori ai 700 MB siano più adatte agli scopi del progetto.
L´aggiunta del framework Qt, di Unity 2D, dello stack GNOME 3 e, forse, di due differenti versioni di Python in Ubuntu 11.10, per esempio, potrebbe rendere complicato il rispetto del limite dei 700 MB; alcuni sviluppatori propendono per la rimozione dei pacchetti meno popolari (font e driver esotici, per esempio) dal CD mentre altri sono convinti del fatto che spostarsi su un formato più comodo (come quello delle immagini ISO da 1 GB) non possa che essere un vantaggio per la distribuzione.
Due ulteriori alternative sono rappresentate dalla proposta "CD core + CD extra" e da un´idea più ambiziosa che prevederebbe immagini ISO differenti per ciascun paese/zona geografica: questo permetterebbe di recuperare spazio rimuovendo le lingue non necessarie, di personalizzare i componenti della distribuzione e di includere pacchetti non distribuibili a livello globale (il codec MP3, per esempio). Questa soluzione, però, richiederebbe un maggior numero di tester, troppi anche per il numero attuale di utenti Ubuntu.
Le opzioni sono tante: voi quale preferireste? Credete sia arrivato il momento di abbandonare il "vetusto" formato CD?