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Twitter: stretta su deepfake e media fraintendibili

Twitter annuncia misure severe contro il deepfake e i media fraintendibili dagli utenti: saranno contrassegnati e rimossi.
Twitter: stretta su deepfake e media fraintendibili
Twitter annuncia misure severe contro il deepfake e i media fraintendibili dagli utenti: saranno contrassegnati e rimossi.
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Twitter annuncia una stretta sui contenuti che potrebbero trarre in inganno gli utenti, come video deepfake oppure altri media fraintendibili. È quanto ha annunciato il social network questa settimana, allo scopo di rendere la piattaforma più sicura per gli iscritti. I materiali in questione potrebbero essere identificati da apposite etichette o, ancora, rimossi quando eccessivamente gravi.

Stando alle dichiarazioni della piattaforma, i social network rappresentano sempre più l'approdo di contenuti pericolosi, che potrebbero trarre in inganno gli utenti, orientando le loro scelte anche politiche.

Come sottolinea il Guardian, ad esempio, negli ultimi giorni è circolato sulla piattaforma un video manipolato con protagonista un'inedita Nancy Pelosi - una delle principali antagoniste di Donald Trump - affetta da inesistenti problemi di pronuncia e di parola.

Stando alle nuove linee guida introdotte da Twitter, video come questo potrebbero essere contrassegnati dalla piattaforma per allertare gli utenti che potrebbero incrociarlo sul proprio feed. Nel caso il contenuto dovesse essere giudicato eccessivo, o potenzialmente in grado di danneggiare per le persone riprese o gli stessi utenti, potrebbe essere rimosso. Un intento certamente nobile, ma di non semplice realizzazione, così come la stessa piattaforma ha specificato:

Questa sarà per noi una sfida e faremo sicuramente degli errori in questo percorso - apprezzeremo la vostra pazienza. Tuttavia, ci stiamo impegnando affinché venga fatto nel modo corretto.

Twitter è già da tempo impegnata su questo fronte, basti pensare come da qualche mese abbia deciso di rifiutare annunci politici sponsorizzati. Una presa di posizione diversa rispetto a quella del rivale Facebook più incline a una strategia di non intervento sulle questioni politiche.

La piattaforma di Mark Zuckerberg, infatti, al momento non prevede precise limitazioni - fatta eccezione per le linee guida di base presenti nei Termini di Servizio - in merito ad annunci politici sponsorizzati.

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