Il blog Dotcoma di Massimo Moruzzi ha proposto in queste ore un tema interessante che, ciclicamente, è destinato a tornare. Dicesi Trash traffic, ovvero il diritto di raccogliere le uova d'oro che produce l'errore 404.
Massimo segnala come Tiscali indirizzi ad una pagina predefinita gli utenti che incorrono in un errore nella digitazione di un url. Se l'url è inesistente, insomma, Tiscali propone una propria paginata all'interno della quale sono presenti anche spazi promozionali. Nel caso specifico un errore di digitazione ha portato l'autore di Dotcoma ad un annuncio che propone esplicitamente un «Dialer con oltre 1.000 appunti per studenti, tesine e temi svolti, versioni ed esercizi risolti». Sotto il banner compare: «Il risultato mostrato può includere dei link sponsorizzati».
Da parte di Tiscali, insomma, nulla di irregolare: quello è uno spazio a pagamento, lo spazio offre un dialer in massima trasparenza, nulla di legalmente eccepibile. Perà...
Domanda: chi ha diritto di gestire il mio errore? E' giusto che sia io a decidere il messaggio che mi deve essere restituito? Ho il diritto di pretendere il classico errore 404? Oppure è il produttore del browser ad avere il diritto di indirizzare il mio peregrinare per pagine inesistenti? Oppure ancora è chi produce il sistema operativo ad avere tutto quel potere in mano? Sbaglio o se Microsoft provasse ad occupare il 404 ne scoppierebbe un putiferio? (facile supposizione: è già successo...)
Lascio a seguito un link nel quale approfondimmo tempo fa la questione (trattasi di milioni di errori, milioni di link, milioni di dollari...) e nella paginata seguente è invece disponibile lo screenshot con l'errore registrato da Massimo (che ringrazio per lo "scatto").
Trash Traffic: il valore dell'errore 404
http://webnews.html.it/news/leggi/3961/trash-traffic-il-valore-dellerrore-404/
Screenshot del redirect Tiscali: