Neelie Kroes, il commissario europeo per l´ICT, aveva esortato, giusto qualche tempo fa, i governi europei a preferire il software open source al closed. La Svizzera non fa parte dell´Unione Europea e non l´ha ascoltata: non fa una grinza.
Lo Swiss Federal Office for Buildings and Logistics basa da sempre la sua infrastruttura IT su soluzioni Microsoft; anche in un periodo, quale il presente, in cui la crisi economica fa sentire i suoi (pesanti) effetti, il denaro (dei contribuenti svizzeri) necessario al rinnovamento della "flotta" di 28.000 PC con soluzioni made in Redmond sembra non dover esser messo in discussione.
Diciotto società IT, tra cui anche Red Hat, a quanto riporta The-H, hanno portato in giudizio l´Ufficio Federale Svizzero, ricevendo una sonora sconfitta, in quanto per il tribunale federale tali società non risulterebbero danneggiate poiché non possono esser considerate possibili fornitori pubblici.
Ciò che funziona non si cambia, insomma, non importa se altre tecnologie potrebbero esser più funzionali e a minor costo: tutto il contrario di ciò che l´innovazione pretende.