Qualche giorno fa Oracle ha presentato Unbreakable Enterprise Kernel, un nuovo kernel per la sua distribuzione Unbreakable Linux, sottolineando come questo offra prestazioni nettamente superiori alla concorrenza (rappresentata da Red Hat).
Queste affermazioni hanno scatenato non poche polemiche, visto che Unbreakable Linux è basato proprio sulla distribuzione di Red Hat e Unbreakable Enterprise Kernel risulta semplicemente essere una versione di Linux 2.6.32 con alcune patch aggiuntive.
Quello che non è piaciuto a molti utilizzatori di Red Hat o semplici commentatori è stata infatti la scelta di Oracle di confrontare il suo nuovo kernel con quello standard di Red Hat 5, omettendo il fatto che questo sia basato su Linux 2.6.18 (anche se con numerosi backport di funzionalità).
Aggiungendo questo dettaglio risulta infatti dal tutto normale l´incremento di prestazioni segnalato da Oracle, considerando che Linux 2.6.18 ha ormai quattro anni di vita sulle spalle.
Quello che è passato più in sordina, invece, è che Oracle intende dipendere sempre meno dal kernel fornito da Red Hat: stando ai commenti di alcuni suoi dipendenti, infatti, Oracle rilascerà una nuova versione di Unbreakable Enterprise Kernel ogni dodici mesi, con l´obiettivo di ridurre al minimo le patch da applicare alla versione upstream di Linux.
Nota a margine. Nonostante la crisi economica e la concorrenza di Oracle, Red Hat ha registrato un altro trimestre di risultati positivi.