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Sull'efficienza dei selettori annidati

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Qual è il migliore approccio nella definizione dei selettori all'interno di un foglio di stile? Di quali fattori tenere conto? Va bene privilegiare la leggibilità  e l'usabilità  del codice sacrificando, almeno entro limiti accettabili, le performance nel rendering della pagina?

Possono essere così sintetizzati gli spunti di discussione che può suscitare un post come

[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager

di Cory Schires. Il nostro si esprime a favore della pratica dell'annidamento profondo dei selettori CSS.

Ammettiamo di avere un elemento span con classe position che ha come elementi antenati un paragrafo, un div con classe employee e un altro div con id our_team (sto replicando per comodità  i nomi usati da Schires nel suo esempio). Vogliamo applicare al testo di <span class="position"> una dimensione di 10px e un colore #add036.

Bene, le opzioni che lui propone come alternative nella scrittura deo codice CSS sono questa:

.position { color: #add036; font-size: 10px; }

e questa:

#our_team .employee p span.position { color: #add036; font-size: 10px; }

In questo secondo caso abbiamo un esempio di selettore annidato in profondità , ovvero preceduto nella definizione della regola dai suoi elementi antenati.

Schires offre una lista di benefici derivanti da questo approccio, ma tutto si può così sintetizzare:

Your code will be better organized, easier to read, and more maintainable.

Nel rimandarvi al

[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager

per gli esempi completi e per approfondire il pensiero dell'autore, vi chiedo: tutti convinti? àˆ un approccio che usate?

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