Siamo vicini alla nuova release semestrale di Canonical, ovvero Ubuntu 17.04 (Zesty Zapus). Durante questo periodo la stampa specializzata propone articoli e servizi che illustrano le novità della distribuzione e descrivono i principali programmi che possiamo trovare al suo interno. Ma anche se l'ecosistema Linux ha fatto passi da gigante, c'è ancora un settore dove i sistemi closed source sono generalmente meglio supportati: quello dell'editing delle immagini.
Purtroppo non esistono reali alternative per Linux ai programmi della suite Adobe, Photoshop e Premiere Pro rappresentano lo standard per l'editing delle immagini e dei video, dunque chi per lavoro ha necessità di questi programmi deve praticamente rinunciare all'uso di una distribuzione Linux.
Oggi non ci sono più motivazioni tecniche che possano incidere su questa politica di Adobe, infatti dal punto di vista dei driver e delle API grafiche Linux gode di un buon supporto. Nvidia, AMD e Intel tengono aggiornati le rispettive librerie e, anzi, buona parte di esse sono rilasciate sotto licenze open source (ad eccezione di Nvidia), quindi potrebbero anche essere "personalizzati" da Adobe in modo da offrire il meglio con i proprio tool.
Dunque perché non esiste una versione di Photoshop per Linux? Probabilmente perché le distribuzioni hanno ancora oggi una marketshare piuttosto irrisorio, in ambito privato Linux non va oltre il 2% e ciò lo rende ancora una realtà marginale dal punto di vista commerciale nel mercato consumer. Per quanto riguarda le aziende, parlando sempre di postazioni desktop, probabilmente è possibile fotografare una situazione migliore, ma stiamo sempre parlando di cifre molto ridotte se paragonate, ad esempio, con quelle delle postazioni Windows.
L'unico attore che potrebbe far cambiare idea ad Adobe è proprio Canonical, l'azienda capitanata da Mark Shuttleworth ha infatti le potenzialità per contrattare con Adobe cosi da spingere per un porting da effettuarsi in un futuro più o meno prossimo.
Adobe però non ha avuto buone esperienze con Linux in passato, infatti la versione del Flash player èer il "Pinguino" è sempre stata l'ultima ad essere aggiornata e, per diversi anni, le distribuzioni sono rimaste senza alcun supporto ufficiale.
Via Fredompeguin.com