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Stefano Zacchiroli: presente e futuro di Debian

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Dopo l´intervista a Mark Shuttleworth pubblicata sul blog dello sviluppatore Debian Raphael Hertzog, di cui abbiamo riportato alcuni passaggi, è la volta di Stefano Zacchiroli alias ´Zack´, Debian Project Leader in carica dall´aprile 2010 a parlarci di presente e futuro della "distribuzione universale", la quale ha festeggiato il suo diciottesimo compleanno lo scorso 16 agosto.

L´arrivo nel mondo Debian risale al 1999, durante gli studi universitari, iniziando prima nel ruolo di sysadmin e nell´anno successivo collaborando con il team OCaml di Debian come maintainer di alcune librerie legate a questo linguaggio. Diventa sviluppatore a 22 anni e quest´anno, per la seconda volta, è stato eletto Project Leader. Si parla ovviamente di Wheezy, la futura release numero sette, destinata a diventare multi-arch:

Anche se non si tratta di una modifica visibile dall´utente, ci porterà molto lontano [...] ti rendi conto di fare finalmente la cosa giusta e ci si sbarazza di un mucchio di orribili hack.

Tra gli obiettivi più importanti a cui Zack aspira c´è in primis il dialogo con le derivate: nell´intervista si cita la più nota Ubuntu e non nasconde la situazione insostenibile e le difficoltà che si sono presentate all´inizio del suo mandato nell´affrontare con gli altri membri del team questo argomento.

Non solo: a rischio c´era anche la possibile collaborazione tecnica tra Debian e le sue derivate, con una grossa perdita in termini di contributi "restituiti" alla distribuzione madre. Ma la situazione sta cambiando, e in meglio:

La quantità di patch che riceviamo da downstream è al massimo e molte persone che vogliono diventare sviluppatori Debian vengono dalle derivate. Esistono ancora situazioni di conflitto, per buoni motivi ancora da comprendere. Ma sono convinto che ci troviamo sulla strada giusta.

Zacchiroli ha raggiunto un altro importante traguardo: Debian ora accetta ogni tipo di collaborazione (sia tecnica che non) così come deciso nella General Resolution di settembre, consentendo a tutti di diventare cittadini Debian:

Il progetto Debian mira a produrre il sistema operativo libero migliore. Per questo scopo, il progetto accetta vari tipi di contributi, inclusi, ma non limitati a: manutenzione pacchetti, traduzioni, manutenzione infrastruttura e sito web, porting, triaging e fix dei bug, attività di gestione, comunicazione, testing, consigli legali, controllo qualità, ecc.

Uno dei problemi che però preoccupa sia l´attuale Project Leader che uno dei suoi predecessori, Martin Michlmayr, sta nelle poche opportunità retribuite che Debian può offrire. Fa un confronto con gli sviluppatori del kernel Linux, pagati in base all´interesse sia commerciale che strategico delle aziende, cosa che purtroppo in Debian non accade.

Da qui la decisione di contattare piccole e medie imprese interessate a sostenere Debian in modo da non rendere il lavoro degli sviluppatori frustrante, sebbene per molti si tratti di un hobby e di un interesse per il free e l´open source.

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