Forse non tutti sanno che NoSQL non è il nome di un linguaggio alternativo (e contrapposto) all'SQL, ma quello di un vero e proprio movimento nato per promuovere nuove metodologie per l'archiviazione dei dati, slegate dal modello relazionale; fondamentalmente i sostenitori del NoSQL sviluppano un punto di vista basato sui seguenti concetti:
- liberazione dai vincoli dovuti ad uno schema tabellare;
- limitazione o eliminazione totale delle operazione di join;
- scalabilità orizzontale;
- utilizzo di manager per basi di dati alternativi agli RDBMS.
Il movimento NoSQL ha mosso i primi passi nel tecnologicamente lontano 1998, ma il dibattito intorno ad esso è tornato in auge negli ultimi tempi grazie all'integrazione di soluzioni non relazionali in piattaforme concepite da importanti realtà del Web; possono quindi essere utili alcune risorse per l'approfondimento:
- I Can't Wait for NoSQL to Die: il titolo è provocatorio ma introduce un'analisi sugli attuali limiti del modello NoSQL;
- Cassandra: Predicting the Future of NoSQL: una riflessione sulla scelta da parte di Twitter di non utilizzare Cassandra per lo storage dei post;
- 10 things you should know about NoSQL databases: un'analisi puntuale delle principali caratteristiche, dei vantaggi e degli svantaggi di questo approccio alternativo;
- The dark side of NoSQL: un invito a non tenere conto unicamente delle performance per la valutazione delle giuste soluzioni da adottare.
Aldilà dei dibattiti e delle posizioni di principio, tra metodologie contrappose è sempre meglio utilizzare quella che si adatta maggiormente alla realizzazione del proprio progetto.