Anche per Slackware sembrano arrivare "venti di cambiamento". Patrick Volkerding, il creatore di Slackware, ha annunciato che a partire dalla prossima versione di Slackware si cambierà l´algoritmo di compressione utilizzato per il packaging.
Lo storico applicativo gzip, e il relativo algoritmo Lempel-Ziv, verranno abbandonati in favore di xz, e del più compatto algoritmo LZMA. L´estensione dei pacchetti non sarà più la tgz ma quella txz. La tanto richiesta estensione slk non verrà adottata. Patrick ancora non vede di buon occhio l´utilizzo di una estensione del tipo slk, come da tempo richiedono gli utenti, ma preferisce rendere chiaro ed evidente l´algoritmo utilizzato.
Il formato dei pacchetti, ovvero la struttura del contenuto, non verrà cambiata. Si continuerà ad utilizzare un formato basato sulla struttura della root directory, così come si è sempre fatto finora.
L´annuncio riporta anche un esempio di quanto si guadagnerà in termini di dimensione dei pacchetti. Il pacchetto dei sorgenti del Kernel Linux 2.6.29 compresso col tool xz occuperà una dimensione di 49150104 byte, mentre compresso con gizp occupa 73808508 byte. La stessa distribuzione Slackware dovrebbe occupare 1.4GB anziché 1.7GB.
Molti lettori probabilmente si chiederanno perché non si è scelto di sostituire gzip con bzip2, tool altrettanto noto e utilizzato, e che utilizza una serie di algoritmi per trasformare e comprimere i dati in ingresso (ndr Burrows-Wheeler block-sorting text compression algorithm, e Huffman coding). Patrick Volkerding ha una risposta anche per questo. Secondo le prove da lui effettuate xz sembra produrre un livello di compressione leggermente migliore di bzip2, ma quel che più conta è che il tempo di estrazione è "tre volte più basso" di bzip2. Inoltre la differenza in termini di tempo tra xz e gzip non è molto percepibile.
Per i prossimi mesi Slackware garantirà comunque il supporto anche a gzip. Poi gradualmente questo formato verrà abbandonato in favore di quello di xz.