Negli Stati Uniti l'offerta delle professionalità Web è più diversificata rispetto a quella Italiana, cià è dovuto al fatto che determinate figure si sono sviluppate prima negli USA e dal fatto che le aziende sono mediamente più grandi e, di conseguenza, più disponibili a pagare importi di una certa rilevanza per la propria presenza sul Web.
Cià non vuol dire che i professionisti Americani siano nel complesso più validi, però di certo significa che il settore della consulenza web oriented agisce su un mercato dove circola un maggiore flusso di moneta.
La differenza sostanziale quindi sta nella dimensione dei committenti; le aziende Italiane spesso non posso sostenere un investimento che preveda la retribuzione di uno sviluppatore, di un designer, di un'agenzia pubblicitaria e di un SEO.
In alcuni casi gli sviluppatori si trovano quindi nella situazione di dover svolgere più mansioni; oggi (anche ignorando totalmente l'esistenza dei SEO) molte aziende hanno compreso l'importanza dell'argomento visibilità e non di rado chiedono consigli allo stesso sviluppatore che è spesso l'unica figura di riferimento alla quale rivolgersi.
Recentemente ho letto un articolo, intitolato Search-Engine Friendly Content Management Systems in cui l'autrice rivendica, più o meno palesemente, il diritto dei SEO ad avere l'ultima parola nella scelta del giusto CMS da utilizzare.
Infatti, sempre secondo l'autrice, solo questa figura professionale avrebbe le conoscenze necessarie per comprendere quale CMS sia il più adatto a soddisfare le esigenze legate all'ottimizzazione delle pagine, alla corretta gestione di URL, contenuti e metatags e quindi al posizionamento e alla visibilità .
Per sostenere i suoi argomenti l'autrice sottolinea che:
I understand there are many reasons for purchasing a CMS that have nothing to do with SEO. Nonetheless, you can save thousands or even millions of dollars in expenses, advertising and marketing costs, and staff time if you take a proactive approach to search-friendly Web development.
Avete capito bene, qui si parla di "milioni di dollari di risparmio"; un discorso un po' lontano dalla normale routine di chi possiede un sito Web, seppur di rispettabili dimensioni, nel nostro Paese.
Negli Stati Uniti vi sono numerose compagnie disposte ad investire anche pesantemente su Internet, cià non vuol dire che non siano propense a risparmiare. Da qui la necessità di appoggiarsi a figure professionali da noi ancora semi sconosciute.
Ne consegue che in Italia l'ultima parola (e spesso anche l'unica) nella scelta del giusto CMS spetta per la maggior parte dei casi allo sviluppatore, che tra una riga di codice e l'altra dovrà anche tenersi aggiornato sulle ultime tecniche per l'ottimizzazione.