Google+ e gli account business. Una storia che è stata troncata sul nascere da Google. In poche ore sono stati rimossi alcuni account di brand importanti come Ford, Mashable, Sesame Street e Search Engine Land. La motivazione alla base di questi "ban" eccellenti è stata spiegata da Google: i brand non possono usare gli account Google+ personali ma dovranno aspettare il lancio di profili business, con funzionalità dedicate alle imprese.
Christian Oestlien, Group Product Manager di Google, ha spiegato sul proprio account le motivazioni alla base della scelta di Mountain View:
Avremo una versione iniziale dei profili business funzionante per chiunque nei prossimi mesi. Nel frattempo, chiediamo di non creare profili business utilizzando normali profili Google+. La piattaforma al momento non è stata costruita pensando a un utilizzo business [...]. Continueremo a disabilitare profili business che utilizzino normali profili. Raccomandiamo di trovare una persona reale che rappresenti la vostra organizzazione su Google+ usando un profilo reale.
La cosa veramente "singolare" è che Google, memore dell'esperienza delle fan page di Facebook e del massiccio utilizzo business delle stesse, non abbia approntato dall'ora zero di Google+ la possibilità di far comunicare i brand sul nuovo social network. Ed è doppiamente singolare che proprio Google dimostri tanto zelo nell'uccidere account che non fanno altro che attrarre nuovi utenti nel proprio social.
Come sostenuto da Danny Sullivan di Search Engine Land, Google avrebbe potuto agire diversamente, evitando di cancellare i profili delle aziende già creati autonomamente e aggiornandoli al momento dell'uscita dei profili business certificati da Mountain View.
Che ne pensate della decisione di Google? àˆ giusto reprimere così duramente i tentativi delle aziende di usare il nuovo social network?