Oggi le soluzioni di smart working sono sempre più comuni e non è raro che le aziende tech contemplino la possibilità, per il proprio personale, di lavorare da remoto. Ma che vantaggi/svantaggi comporta questa tipologia di lavoro ?
Da un recente studio, intitolato State of Remote Work 2019, condotto dal team di OWLLabs, azienda specializzata nei device dedicati alle conference call, emerge che negli USA i remote worker guadagno in media di più di un dipendente tradizionale e sono anche più soddisfati del proprio lavoro rispetto a chi invece opera da un ufficio tradizionale.
Quanto spesso si lavora da remoto ?
I ricercatori hanno somministrato un questionario a più di 1.200 lavoratori full-time. Dalle analisi dei dati risulta che il 62% del campione lavora, o ha lavorato nell'ultimo periodo, in remoto. Il 50% dei remote worker afferma di farlo a tempo pieno, l'11% almeno 3 volte a settimana e il 17% almeno una volta a settimana.
Livelli salariali
Dai dati è possibile notare che il 26% del campione di remote worker guadagna più di 100.000 dollari l'anno. Mentre solo l'8% degli on-site worker arriva a tali somme. Questi risultati non devono stupire, infatti gran parte delle personale che lavora in remoto svolge mansioni di alto livello come ad esempio il team manager (32%), il dirigente (13%) o il founder/C-level (5%). Mentre appena il 35% degli impiegati standard, ovvero coloro che non ricoprono ruoli di management, svolge il proprio lavoro da casa.
Livelli di soddisfazione
IL 71% dei remote worker si dice soddisfatto del proprio lavoro, contro il 55% di chi lavora in un ufficio. Questi alti livelli di soddisfazione dipendono da diversi fattori, ovvero:
- meno conflitti tra colleghi, l'81% del campione afferma di gestire meglio il rapporto con i colleghi quando si lavora in remoto;
- pendolarismo, il 78% degli intervistati dichiara di aver scelto la soluzione di remote working per evitare di spostarsi tra casa e ufficio;
- fiducia aziendale, l'82% dei professionisti si sente più spronato e sicuro di sé quando non lavora in un ufficio;
- gestione degli impegni personali, il 91% del campione preferisce lavorare da casa per poter gestire meglio i propri impegni privati.
Gli aspetti negativi
Ovviamente il remote working ha il suo rovescio della medaglia. Spesso le riunioni e i meeting aziendali possono essere difficili da seguire, sopratutto se gli strumenti usati sono di scarsa qualità. Inoltre può capitare che i manager non riescano a stabiliate un rapporto di fiducia con i collaboratori in remoto, compromettendo la possibilità di fare carriera o di rinnovare la collaborazione.
Altro elemento da non tralasciare sono gli orari. Lavorare da casa permette più flessibilità ma spesso le ore di lavoro possono dilatarsi, soprattutto in prossimità di una consegna, ed un remote worker può dover lavorare anche il fine settimana o in media fare più ore settimanali rispetto ad un impiegato tradizionale.