Facciamo un passo indietro nel mondo OSS. Dopo aver analizzato per mesi distribuzioni GNU/Linux, novità e tecnicismi vari, parliamo oggi di licenze. Ebbene sì, perché al di fuori del sistema operativo in sé, alla base della filosofia del movimento del free software c´è una licenza, la GPL (General Public License) stilata a suo tempo da Richard Stallman.
Di recente sulla Rete il famoso sito RedMonk ha avviato uno studio su quali fossero le licenze più utilizzate per i software nel panorama OSS. Vediamo di analizzare in breve questa ricerca.
In testa troviamo la GPL 2.0, secondo posto la MIT License, Apache License 2.0, la GPL 3.0, BSD License, GNU Lesser General Public License (LGPL); mentre fanalini di coda troviamo Artistic License, Microsoft Public License, Mozilla Public License e Code Project License 1.02.
Dei risultati per molti versi prevedibili anche se, come possiamo notare da un secondo grafico, nel tempo uno dei declini più consistenti a livello di utilizzo sarebbe stato quello della GPL v2, che a causa della MIT License e della GPL v3 avrebbe perso parecchio terreno, mantenendo comunque la leadership.
Un segno molto chiaro che ci fa capire come le nuove licenze, seppure molto più permissive della rigidissima GPL v2, incontrino sempre di più i favori degli sviluppatori.
Via RedMonk