Che Canonical non tema decisioni controcorrente è ormai chiaro a tutti: lo sviluppo di Unity (parzialmente contrapposta GNOME Shell) e l´eliminazione della notification area sono prove abbastanza chiare di questo modo di agire particolarmente pragmatico.
Non deve quindi stupire l´apertura, fatta da Matt Zimmerman, allo sviluppo di applicazioni Qt per Ubuntu: già, proprio le librerie alla base di KDE, nonché rivali storiche delle Gtk+ su cui GNOME è basato.
I motivi per cui Canonical/Ubuntu dovrebbe interessarsi alle librerie Qt sono chiaramente illustrati da Zimmerman: compatibilità con l´architettura x86 e, soprattutto, ARM (a cui Canonical è particolarmente interessata), natura cross-platform del framework e un sistema touch maturo (anche se solo sulle più recenti versioni di Windows e Mac OS X).
Anche grazie all´impegno sempre più profondo che Nokia sta dimostrando per Qt, sembra quindi una scelta intelligente da parte di Canonical non trascurare l´evoluzione e l´impiego di questo framework, tanto più che alcune obiezioni storiche ora non sono più valide: il problema della licenza è stato infatti risolto con il passaggio alla LGPL 2.1/GPL 3 e il nuovo sistema di temi introdotto con la versione 4 delle Qt permette un´integrazione perfetta anche in un ambiente Gtk+ puro.
Chissà che dal prossimo Ubuntu Developer Summit non emerga qualche novità a riguardo.