Il verdetto, seppur parziale, del processo tra Oracle e Google a differenza si quanto previsto non si è fatto attendere: nella giornata di lunedì è stato reso noto il documento tramite il quale la giuria del discusso processo tenutosi a San Francisco ha confermato la violazione di ciò che viene definita "la struttura complessiva, la sequenza e l´organizzazione dell´opera protetta da copyright", ovvero di Java, da parte di Google. Prima vittoria per Oracle dunque, ma restano alcuni punti in sospeso.
I dodici giurati non hanno raggiunto un accordo unanime sul cosiddetto fair use (in italiano traducibile come utilizzo corretto) del codice Java e della relativa documentazione da parte di Google; l´incompletezza del verdetto sta portando l´azienda di Mountain View a richiedere l´annullamento del processo. Il portavoce di Google Jim Prosser, scrive così in una mail in risposta al verdetto:
Apprezziamo l´impegno della giuria, e sappiamo che l´utilizzo corretto e la violazione sono due facce della stessa moneta. Il problema principale sta nel sapere se le API qui sono protette da copyright, e sta alla corte decidere.
Nell´esaustivo report pubblicato da Ars Technica, si pone l´accento anche sugli effetti negativi che un´eventuale vittoria di Oracle potrebbe portare al mondo Java. Questo processo, oltre a mettere in discussione il suo essere completamente open source per i developer, non esclude il ritiro dalle scene del celebre linguaggio nell´ambito del mobile. Che ne pensate?