Arriva dalla Commissione Europea il primo commento ufficiale sull´acquisizione di Sun da parte di Oracle. Dichiarazione che sottolinea tutte le perplessità in merito ad Oracle DB e MySQL e che formalmente risulta essere uno "Statement of Objection" (Dichiarazione di Obiezione).
La Commissione deve esaminare molto attentamente gli effetti sulla competizione in Europa se l´azienda leader mondiale nel settore dei database (ndr Oracle) decide di acquisire l´azienda leader mondiale nel settore dei database open source (ndr Sun). In particolare la Commissione deve garantire che non venga ridotta la scelta dei clienti o che vengano alzati i prezzi dei prodotti. I Database sono elementi fondamentali dei sistemi IT aziendali. Nel contesto economico attuale tutte le aziende stanno cercando soluzioni IT dai costi contenuti, e i sistemi basati sui prodotti open source stanno emergendo come una valida alternativa alle soluzioni proprietarie. (Commissario Europeo - Neelie Kroe)
La risposta di Oracle non è tardata. In un comunicato ufficiale la compagnia statunitense rende nota la propria posizione. Scontato dire che Oracle non è d´accordo con la Commissione Europea.
Il mercato dei database è altamente competitivo con almeno 8 forti attori, compresi IBM, Microsoft, Sybase e tre distinti operatori open source. Oracle e MySQL sono due prodotti molto diversi. Non vi è alcun motivo legale (ndr in Europa) perché ci si opponga alla fusione di due di questi otto operatori che vendono prodotti così differenziati. Fusioni come queste accadono regolarmente e non sono state proibite ne negli Stati Uniti ne in Europa nelle ultime decadi.
Lo "Statement of Objection" sollevato dalla Commissione Europea ha avuto dunque un notevole impatto. Probabilmente ancora non si sta combattendo dietro le barricate, ma si è ad un passo dal farlo. Quel che è certo è il fatto che il punto critico sono le intenzioni di Oracle su MySQL. Aspetto questo rimarcato anche da Sun che ha per l´appunto diffuso anche lei un comunicato ufficiale in cui si sottolinea che le sorti degli altri prodotti open source della compagnia (OpenOffice e VirtualBox) non sono sotto il vaglio della Commissione Europea.