A distanza di pochi giorni dalle prime informazioni sul congelamento del ramo di testing di Debian, ecco arrivare altre informazioni su Squeeze.
A parlare è, questa volta, il Debian Kernel team che, in occasione della Linux Plumbers Conference ha avuto l´occasione di incontrarsi e confrontarsi anche con gli sviluppatori upstream e quelli delle altre distribuzioni, soprattutto sulla questione dei firmware.
La prima decisione emersa è quella di utilizzare Linux-2.6.32 come kernel iniziale per Squeeze: questa versione potrebbe poi venir aggiornata durante il ciclo di vita della distribuzione, come avviene ora grazie al ramo backports.
Altra decisione importante riguarda il supporto al kernel mode setting (KMS): esso verrà attivato in fase di compilazione ma sarà disattivato per default, toccherà all´utente decidere se abilitarlo o meno.
Durante l´incontro, gli sviluppatori hanno anche fatto il punto delle patch che intendono continuare a supportare nel kernel di Squeeze; tra i promossi spiccano la soluzione per la virtualizzazione OpenVZ, la migrazione a libata (per la gestione dei dischi) e la preemption (per migliorare le prestazioni) mentre Vserver, Xen Dom0 e OSS verranno marcati come deprecati.
Gli sviluppatori infine hanno concordato sull´utilizzo di Git per la gestione dei sorgenti e sull´adozione di DKMS per la gestione dei moduli non inclusi nel ramo principale di Linux.