Sarà nei negozi fra un anno la Frankencamera, la nuova fotocamera digitale che avrà la particolarità di essere il primo apparecchio della sua categoria interamente open source.
Il prezzo non sarà dei più popolari, dato che si aggirerà sui 1.000 dollari, ma considerate le enormi potenzialità che l´oggetto possiederà, proprio grazie alla sua natura open source, sembrano di certo soldi ben investiti.
La Frankencamera, com´è stata chiamata, è nata da un´idea del professore Marc Levoy della Stanford University e proprio come i richiami del nome suggeriscono (il richiamo a Frankenstein è evidentissimo) è stata assemblata mettendo insieme diversi componenti provenienti da vari apparecchi come ad esempio il chip di un Nokia N95, le lenti di una fotocamera Canon e una scheda madre della Texas Instruments.
Un insieme di pezzi che troveranno tuttavia nell´open source una sorta di "eterna giovinezza": non sarà infatti difficile pensare che la natura "aperta" della Frankencamera fornirà l´occasione ad appassionati e molti sviluppatori di estendere praticamente all´infinito le funzionalità e le possibilità dell´apparecchio.
Sarà quindi possibile l´introduzione costante di nuove funzioni, la personalizzazione di diversi aspetti eseguita in maniera pressoché totale e anche l´aggiornamento sarà costante.
Il tutto sfrutterà la potenza e la flessibilità di Linux, il sistema operativo su cui la fotocamera sarà basata e che consentirà l´interazione con un negozio online, alla stregua di quanto fatto da molti costruttori, in cui sarà possibile prelevare materiale aggiuntivo per il proprio prodotto.
Un´idea interessante quindi che tra l´altro ha già avuto il supporto di grandi case come Nokia, Adobe, Kodak e Hewlett-Packard, a dimostrazione di come l´open source rappresenti un motivo di interesse anche per i grandi gruppi e non solo per gli utenti, i quali comunque resteranno coloro che potranno trarne i massimi benefici.
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