Mountain View ha deciso di lanciare un'iniziativa dedicata al miglioramento delle proposte pubblicitarie erogate attraverso il proprio network, nello specifico Google ha predisposto una sorta di sondaggio per capire quali siano i diversi motivi che portano gli utenti a silenziare l'advertising quando questo viene trasmesso.
Nel corso del 2013 La stessa azienda ha infatti introdotto la possibilità di togliere l'audio agli annunci (Mute This Ad) tramite un apposito pulsante ("[X]"), tale funzionalità sembrerebbe essere stata utilizzata di frequente:
..users have muted millions of ads and we have used these signals to make ads more relevant and useful.
Negli ultimi mesi Big G, che deve la maggior parte delle sue entrate proprio al mercato pubblicitario, ha investito ingenti risorse nel miglioramento gli strumenti dedicati all'impostazione degli annunci (Ads Settings) e alla selezione delle varie tipologie di inserzioni da visualizzare; rimarrebbe comunque il problema relativo all'invadenza di alcune formule, come per esempio le proposte che non di rado interferiscono con l'aspetto più importante della user experience, la navigazione.
Da qui l'idea di condurre un sondaggio che si dovrebbe sviluppare per alcune settimane e, almeno per ora, limitatamente all'utenza di lingua inglese. In pratica, quando un utente silenzierà un annuncio, se lo desidera potrà rispondere a delle domande riguardanti i motivi della sua azione, come per esempio lo scarso interesse nei confronti dei contenuti proposti, l'eccessiva frequenza dell'inserzione, l'impossibilità di visualizzare altri contenuti ritenuti più importanti o lo scarso apprezzamento per le modalità attraverso le quali viene pubblicizzato un bene o un servizio.
Gli effetti di tale iniziativa sulla qualità dell'advertising saranno naturalmente influenzati dalla partecipazione dell'utenza, ma ancora oggi, nonostante gli strumenti per la pubblicità online siano diventati più articolati e in alcuni casi più raffinati rispetto al passato, buona parte dell'utenza sembrerebbe percepire gli annunci come un "corpo estraneo" rispetto al flusso di contenuti.
Via Inside AdWords