LinuxPlanet pubblica una lista dei 12 più comuni "buoni motivi" per non usare il Software Libero, commentando punto per punto alla ricerca di miti da sfatare tenuti in vita dal più classico dei FUD, con cui molti utenti avranno già avuto a che fare, o semplicemente dalla mancanza di informazioni che rispecchino la situazione attuale del mondo open source.
Chi conosce l´ambiente del Software Libero da qualche tempo, con tutta probabilità avrà sentito di persona, o letto su Internet, almeno una delle seguenti affermazioni, riferite tipicamente al sistema operativo Linux, ma estese in generale a tutto il software open source.
Secondo l´opinione dei suoi detrattori, il Software Libero:
- non costa nulla, quindi non è buono;
- è inferiore al software proprietario;
- incoraggia la pirateria;
- non ha supporto;
- è solo per gli sviluppatori;
- funziona solo da linea di comando;
- è buono solo nei piccoli progetti;
- non è in grado di sviluppare videogiochi;
- fornendo il codice sorgente, è meno sicuro del software proprietario;
- non è in grado di fare innovazione;
- non è veramente libero, a causa delle restrizioni delle licenze;
- è solo una questione di prezzo.
Alcune critiche puntano palesemente il dito nella direzione sbagliata, come le affermazioni sul costo e sulla sicurezza, mentre altre potevano anche sembrare verosimili diversi anni fa, come ad esempio l´essere strumento dedicato ad una nicchia di sviluppatori ed essere utilizzabile solo da riga di comando. Considerando i livelli qualitativi raggiunti da pacchetti come OpenOffice o Firefox, per non parlare di Gnome o KDE, in termini di funzionalità e usabilità, il fatto che ancora oggi siano presenti argomentazioni così fragili, ma allo stesso tempo così diffuse, lascia quanto meno perplessi.
Nell´ottica di una costruttiva (auto)critica, la domanda non è tuttavia banale: per quale motivo non usare il Software Libero?. Qual è il difetto, la mancanza, che ci vincola all´utilizzo di software proprietario?