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OpenSUSE: IceCream, KDE e un problema d´immagine

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Dopo 10 anni di sviluppo, il progetto IceCream del team di OpenSUSE ha raggiunto la pietro miliare della versione 1.0. IceCream è uno strumento di compilazione distribuita, simile al popolare distcc (del quale, in effetti, risulta un´estensione). Sia IceCream che distcc permettono di eseguire la compilazione dei software sfruttando le risorse di più computer connessi attraverso la rete. A differenza del progetto dal quale deriva, il software di OpenSUSE adotta un modello diverso, praticando una sorta di "load balancing" del processo di compilazione: IceCream include una componente server centrale che è in grado di parallelizzare dinamicamente i vari sotto-task e di inviarli ogni volta al computer più veloce e/o meno occupato.

La novità prominente di questa versione (che come ogni versione 1.0 dal ciclo di gestazione lunghissimo, non è affatto rivoluzionaria) è il supporto out-of-the-box al compilatore Clang, che si aggiunge quindi ai classici GNU Compiler. A parte il lato tecnico, il cambiamento più significativo è che a partire da questa versione il sorgente di IceCream non è più hostato da KDE, ma è disponibile attraverso GitHub. Lo sviluppatore Lubos Lunak ha chiamato questo trasloco "forse la più grande feature di questa release". A suo giudizio, infatti, sfruttare l´infrastruttura del famoso ambiente desktop ha dato negli anni la falsa impressione che IceCream fosse un progetto KDE, limitando dunque la sua adozione.

Aaron Seigo, il leader di KDE, è intervenuto sulla questione, accettando di buon grado l´esperienza di Lunak. Per Seigo questo è un problema su cui riflettere e che costituisce, per gli sviluppatori, l´equivalente del mito "è un applicazione KDE, quindi è fatta per girare solo su KDE" che spopola tra l´utente Linux. Mentre il re-branding di KDE come "Software Compilation" ha contribuito, dice Seigo, ad attenuare le percezioni sbagliate tra gli utenti, per l´hosting dei sorgenti c´è ancora da trovare una soluzione definitiva, specie considerando che altri incubatori come Apache, ad esempio, non soffrono di questo problema.

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