Gli sviluppatori capitanati da Theo de Raadt hanno rilasciato la versione 5.3 di OpenSSH, lo strumento di connessione remota utilizzato da centinaia di migliaia di utenti sparsi per il mondo; grazie alla sua semplicità, OpenSSH è spesso lo strumento ideale per amministrare un server remoto o trasferire file in maniera sicura, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata (è disponibile per Linux, Windows, OSX, *nix).
Questa nuova versione, come le altre minor release del ramo 5.x, non introduce nuove funzionalità ma si limita a correggere i pochi bug presenti: il principale è legato al limite massimo di 256 caratteri nella lunghezza dei nomi delle directory home.
Con OpenSSH 5.3, inoltre, viene tagliato un traguardo storico: 10 anni fa veniva infatti resa disponibile la prima versione di questo strumento che ha reso sicure le nostre connessioni; nato come implementazione aperta del protocollo SSH, OpenSSH ha relegato in un angolo la versione commerciale, divenendo lo standard de facto di questo protocollo.
OpenSSH, così come tutti i progetti portati avanti in seno ad OpenBSD, accetta di buon grado donazioni: se utilizzate questo software quotidianamente, un piccolo aiuto economico ai suoi sviluppatori è il minimo che si possa fare per ringraziarli del lavoro svolto.