OpenAI, l'organizzazione senza scopo di lucro a cui si devono il modello generativo GPT e il chatbot ChatGPT, sembrerebbe in procinto di lanciare un nuovo modello di Intelligenza Artificiale sotto licenza Open Source. Per il momento tutte le notizie in merito si basano su indiscrezioni da parte di fonti anonime ma, almeno apparentemente, ben informate. Cosa sappiamo dunque delle intenzioni di Sam Altman e soci?
OpenAI Vs. Meta
Stando ai rumors disponibili OpenAI potrebbe rilasciare un LLM (Large Language Model) di base meno performante rispetto a GPT-4. Trattandosi però di un progetto dal codice sorgente libero e aperto chiunque, disponendo delle competenze necessarie, dovrebbe essere in grado di addestrarlo e migliorarlo. Chiaramente parliamo di una variante di GPT completamente diversa rispetto a Prometheus, il modello sotto licenza commerciale alla base di Bing Chat.
Ma perché optare per una soluzione Open Source? A questo proposito si possono formulare diverse ipotesi. La più accreditata vede OpenAI rispondere colpo su colpo a Meta che ha deciso di rendere il sui LLaMA (Large Language Model Meta AI) un modello con licenza permissiva. LLaMA può essere utilizzato infatti per creare delle piattaforme alternative a ChatGPT che in futuro potrebbe essere soltanto uno dei tanti chatbot disponibili. Non più il più noto o utilizzato.
La posizione di Google
Alla luce della possibile battaglia in corso tra OpenAI e Meta viene da pensare quale possa essere la posizione di Google in merito. Bard, che per il momento non è direttamente accessibile dall'Italia, potrebbe avere una versione Open Source? Non è semplice rispondere a questa domanda ma un documento interno al gruppo lascerebbe trasparire una certa preoccupazione in quel di Mountain View.
Nello specifico in esso verrebbe sottolineato che il vantaggio delle Big Company sul terreno delle AI si starebbe assottigliando. Proprio grazie all'Open Source potrebbero comparire presto nuovi concorrenti in grado di mettere in discussione le attuali posizioni di predominio.